La Romagna ha avuto un ruolo fondamentale nella vita e nell’attività di Leonardo da Vinci, già dalla sua giovinezza e non solo nel 1502, al seguito del Valentino.
Una attenta ricostruzione cronologica dei suoi soggiorni in Romagna ci porta a una sua presenza a Imola attorno al 1470 e a Faenza dal 1474 al novembre del 1477.
Dei rapporti fra l’artista e le nostre terre, ci parla il libro di Antonio Collina “Leonardo e la sua Romagna” (Editrice Il Ponte Vecchio) che verrà presentato alla Bottega Bertaccini di Faenza venerdì 25 novembre alle ore 18.00. Dialoga con l’Autore l’architetto Davide Cristofani.
Leonardo era stato strategicamente collocato al servizio dei Manfredi dallo stesso Lorenzo de’ Medici, signore di Firenze, allo scopo di influenzare le scelte politiche della signoria faentina e nel contempo ottenere informazioni di prima mano su quei dominii. In questo ruolo, il grande artista-scienziato si rese protagonista dello sviluppo urbanistico e architettonico, oltre che militare e artistico-culturale, di questi territori, divenendo esecutore effettivo e realizzatore delle sue geniali ideazioni e invenzioni, sino ad ora ritenute prevalentemente teoriche.
Alcuni disegni, indiscutibilmente di Leonardo, ci dimostrano la sua conoscenza di cose e luoghi in Romagna già prima del 1502. Tra questi, gli schizzi relativi all’urbanistica imolese che è anteriore al 1474 e misurati in braccia imolesi; il Duomo di Faenza come era a fine 1477 e i sotterranei faentini (che rappresentano la prova tangibile delle sue conoscenze); il disegno per il Duomo di Como dove consiglia le volte a vela come in quello di Faenza, ancora durante il periodo milanese; senza trascurare, ad esempio, il disegno della diga Steccaia nel Codice H del tutto simile a quella di Tebano sul fiume Senio e realizzato sempre durante il periodo milanese, quindi ben prima della sua venuta al seguito del Valentino.
Antonio Collina (Faenza 1956) è appassionato di storia e di storia dell’arte. Da molto tempo ha focalizzato le sue ricerche su Leonardo da Vinci. In questo suo libro d’esordio troviamo una sintesi delle sue scoperte e delle sue ipotesi che vogliono essere un invito all’approfondimento della ricerca.