Giuseppe Ghetti, nato a Godo di Russi il 22 maggio del 1921, si trasferì a Faenza da giovanissimo, dove abita con la moglie, la signora Teana Solaroli. Salvatosi dall’8 settembre del 1943 grazie a una licenza di convalescenza ospedaliera, restò in città fino alla fine della guerra, occupandosi nel servizio antincendio durante i bombardamenti che dal 2 maggio del ’44 afflissero la nostra città; in quel periodo iniziò a frequentare il partigiano Silvio Corbari, allora latitante, di cui era amico fin dall’adolescenza. Nel dopoguerra si impegnò nella CGIL per poi diventare responsabile del Servizio INCA. Tolti gli impegni familiari, la sua grande passione e impegnò fu rivolto alla Società di Mutuo Soccorso e Sport I FIORI, della quale rivestì il ruolo di presidente per mezzo secolo, portandola dalle difficoltà del dopoguerra ad essere una delle più grandi associazioni di volontariato, con oltre 500 Soci. Per il suo impegno, la Società gli riconobbe la prestigiosa onorificenza del Leon d’Oro. La passione per il Ciclismo lo portò ai vertici nazionali tanto che il CONI gli assegnò la Stella d’Oro al Merito sportivo. La sua attività di volontariato verso la città di Faenza gli valse il Faentino sotto la Torre. Il suo grande impegno in favore della collettività è stato premiato a livello nazionale con la massima onorificenza, quella di Grande Ufficiale della Repubblica, dopo aver passato i gradi di Cavaliere e Commendatore.
Questo pomeriggio tante persone hanno voluto partecipare alla festa per il secolo di vita di Ghetti. Era presente anche il sindaco di Faenza, Massimo Isola.
“Sono molto felice -ha detto il sindaco Massimo Isola- di aver partecipato alla festa che la famiglia e il Circolo I Fiori hanno riservato a Giuseppe Ghetti, una vera personalità, rappresentante di quella Faenza laboriosa e sempre attenta al bene comune e al volontariato, qualità che sono parte delle forze della nostra terra. A Giuseppe Ghetti e a tutti i suoi cari i migliori auguri personali e da parte della nostra municipalità”.