Si è tenuta questa mattina, alla presenza del sindaco Michele de Pascale, del prefetto Enrico Caterino, del questore Eugenio Russo, del comandante provinciale dei Carabinieri Roberto De Cinti, del comandante della Guardia di Finanza Andrea Fiducia, dell’assessora all’Istruzione Ouidad Bakkali e di Agostina Melucci, dirigente dell’Ufficio X Ambito Territoriale di Ravenna, la seduta della Consulta dei ragazzi e delle ragazze dedicata al Giorno della Memoria.
La seduta è stata aperta dal sindaco che, sottolineando la giovane età dei partecipanti, ha parlato della difficoltà per loro di comprendere e rendersi conto di cosa siano realmente stati il fascismo e le violenze compiute in quel periodo.
“Dobbiamo imparare a sentire qualsiasi ingiustizia verso gli altri, in qualsiasi posto del mondo, come se fosse perpetrata verso di noi, anche perché nel momento del bisogno ci sono state persone venute da altri paesi che hanno combattuto e sono morte per aiutarci a riconquistare la nostra libertà. Questa giornata – ha proseguito il sindaco – serve per ricordare le vittime delle atrocità della Shoah per capire la gravità di ciò che successe, per cercare di fare in modo che non si ripeta mai più e per ringraziare persone che hanno compiuto gesti eroici e combattuto per difenderci e restituirci la libertà”.
Dopo di lui ha preso la parola il prefetto che, nell’esporre alcune considerazioni sulla tragedia della Shoah e sugli eventi drammatici di quel periodo bellico, ha brevemente illustrato ai ragazzi la differenza tra prigionieri di guerra e internati e tra questi ultimi e deportati; ha, inoltre, riportato alcuni dati numerici sulle vittime per far comprendere meglio l’enormità dello sterminio.
“Gli internati – ha spiegato il prefetto – erano i militari che dopo la resa dell’Italia si sono rifiutati di schierarsi con i tedeschi. Sono stati portati nei campi di prigionia in Germania come “internati” per evitare che potessero avvalersi della Convenzione di Ginevra che garantisce alcuni diritti ai prigionieri di guerra. Nel 2006 lo Stato italiano ha deciso di dare una medaglia d’onore ai sopravvissuti o ai familiari dei deceduti.”
Il prefetto ha poi consegnato le Medaglie d’Onore ai familiari degli internati Fabbri Aldino, De Crigni Luciano, Missiroli Corrado e Tabanelli Deleo.
Conclusa la cerimonia di consegna delle Medaglie è intervenuta Agostina Melucci che ha sottolineato l’importanza di questi incontri per stimolare nei ragazzi il pensiero critico e la capacità di rielaborare gli insegnamenti della storia in chiave contemporanea.
La mattinata è proseguita ascoltando le impressioni e le testimonianze dei ragazzi su quello che è stato detto durante la seduta e sulle attività svolte nelle classi per ricordare il Giorno della Memoria.