In attesa di poter riaprire i propri luoghi della cultura dopo l’ultima chiusura, dovuta al riacutizzarsi dell’emergenza sanitaria, la Direzione Regionale Musei Emilia-Romagna vede arrivare al proprio vertice un nuovo direttore: l’architetto Giorgio Cozzolino, chiamato dal 5 febbraio di quest’anno a capo della Direzione.
Di origine napoletana, una lunga esperienza all’interno del Ministero con incarichi che lo hanno già visto in ruoli dirigenziali in questa regione dove ha ricoperto, tra gli altri, dal luglio del 2016 il ruolo di direttore della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini, incarico che manterrà ad interim fino all’individuazione di un nuovo Dirigente, e dal 2007 al 2009 la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Parma e Piacenza.
Dalla provincia di Piacenza alla Romagna, dalle grandi città ai paesaggi collinari, sono più di una ventina i luoghi della cultura che il direttore Cozzolino è chiamato a gestire insieme ai direttori dei singoli siti; un patrimonio culturale sorprendente che varia dai castelli medievali in Appennino alle antiche abbazie, dai musei alle aree archeologiche, dai monumenti bizantini alle dimore storiche neoclassiche.
Un incarico che comporta compiti e responsabilità complessi ma affascinanti e sicuramente “una grande opportunità per rafforzare il legame tra istituzioni museali e comunità, trasmettendo i valori della cultura e della storia dell’arte”, sostiene il neo direttore, “in una regione dinamica e all’ avanguardia su tanti fronti”.
Un incarico che avrà come obiettivi principali da realizzare la costante manutenzione dei siti, la più ampia fruizione e accessibilità e la maggiore integrazione possibile con gli altri sistemi museali del territorio, con lo scopo di realizzare una rete di siti intesi come luoghi di scambio e confronto con le comunità di riferimento.
Le principali difficoltà derivano dall’esiguità di risorse umane ma, conclude il direttore, “ho avuto la fortuna di trovare dei collaboratori molto competenti, appassionati e determinati, tra cui molti giovani: lavorare con loro sarà un’occasione di crescita anche per me”.