Obiettivo, come per altre azioni messe in campo dalla Regione, è contrastare i fenomeni di dipendenza dal gioco d’azzardo e ridurre l’impatto e le ricadute sulla collettività in termini di costi, sicurezza e legalità.
“Come avevamo promesso lo scorso anno abbiamo raddoppiato i fondi, da 150mila a 300mila euro, per premiare gli esercenti ‘virtuosi’ e responsabili che hanno deciso di dire no alle slot- afferma l’assessore regionale al Commercio, Andrea Corsini-. Un risultato che ci soddisfa e che ci spinge a intensificare la lotta al gioco d’azzardo patologico con un impegno trasversale e il buon lavoro di squadra, grazie alla collaborazione dei Comuni che hanno aderito al bando regionale, tra pubblico e privato. Siamo convinti- conclude l’assessore- che sia la risposta giusta per contrastare quella che ormai è diventata una vera e propria piaga sociale”.
I contributi e la graduatoria degli ammessi I contributi assegnati con il bando 2018 andranno ai progetti – che contengono azioni a supporto della campagna regionale Slot free ER – presentati dal Comune di Piacenza e, nel parmense, dai Comuni di Parma e Unione Valli Taro e Ceno; nel reggiano, dai Comuni di Correggio, Casalgrande, Sant’Ilario d’Enza, Albinea, Campagnola Emilia e Gattatico; nel modenese, dai Comuni di Modena, Carpi, Formigine, Novi Modena, Soliera, Unioni Comuni del Sorbara e Unione Terre di Castelli; nel bolognese, dai Comuni di Bologna, Medicina, San Lazzaro di Savena, Bentivoglio, San Giorgio di Piano e Unione dei Comuni Valle del Reno Lavino Samoggia; nel territorio di Forlì-Cesena dai Comune di Santa Sofia e Civitella di Romagna; nel ravennate, dai Comuni di Cervia, Unione dei Comuni della Bassa Romagna e Unione dei Comuni della Romagna faentina; nel riminese, dai Comuni di Rimini, Riccione e Sant’Arcangelo di Romagna.
Il marchio Slot free ER
Possono aderire a Slot free ER – tramite i Comuni cui la Regione ha delegato il rilascio del marchio – quelle attività commerciali (nella quali il gioco non è l’attività principale) che non ospitano apparecchi da gioco per vincite in denaro (slot/awp). Quindi, nello specifico, attività che non hanno mai avviato le procedure per installare apparecchi da gioco che consentono vincite in denaro, oppure attività già in possesso dell’autorizzazione, ma che scelgono di non attivare la procedura di collegamento telematico attraverso AAMS (Amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato) e, di conseguenza, di non installare apparecchi da gioco. Ancora, attività che abbiano disinstallato gli apparecchi o che non ospitino al proprio interno i cosiddetti ‘totem telematici’ per il collegamento ai siti internet di gioco che permettono vincite in denaro.