Giulia Gibertoni (gruppo Misto), con un’interrogazione rivolta alla giunta regionale, pretende garanzie, su salute e benessere, per i pavoni che l’amministrazione di Ravenna vuole spostare da Punta Marina Terme, nel ravennate.
Diverse associazioni animaliste (Animal Liberation, C.L.A.M.A., Lega per l’abolizione della caccia e Lega nazionale per la difesa del cane) lo scorso 10 febbraio hanno inviato una diffida al Comune di Ravenna. “Queste associazioni – si legge nell’atto – lamentano come nell’avviso pubblico per manifestazione d’interesse, pubblicato lo scorso mese di novembre dal Comune di Ravenna, non ci siano sufficienti garanzie sulla salute e il benessere degli animali, in quanto si parla di contenerli in voliere di misura, anche ridotta, e non si esclude l’eventuale soppressione per scopi alimentari”.
Le associazioni, sottolinea Gibertoni, “diffidano, quindi, l’amministrazione comunale ‘dal procedere e autorizzare la cattura e il trasferimento dei pavoni di Punta Marina Terme verso qualsiasi struttura di allevamento’, invitando poi lo stesso governo locale ‘a intraprendere una corretta procedura gestionale in merito, interpellando e consentendo la partecipazione delle associazioni con finalità di tutela del benessere animale”’. La preoccupazione delle associazioni, aggiunge, “è anche relativa alla scelta del soggetto cui il Comune di Ravenna vorrebbe affidare la custodia dei pavoni, un allevatore di suini”. La richiesta, prosegue la consigliera, “è, quindi, di lasciare gli animali in natura, adottando strumenti per favorire la convivenza uomo-animale, per esempio offrendo una migliore pulizia delle strade, dei marciapiedi e degli spazi pubblici interessati, oppure offrendo un rimborso delle spese di ripristino in caso di eventuali danneggiamenti alle proprietà private”.
Il nucleo di pavoni, si legge nell’interrogazione, “è diventato ormai parte della comunità di Punta Marina tanto questi animali sono addirittura considerati un’attrattiva turistica e un segno distintivo della stessa località balneare”.
Giulia Gibertoni, nel rilevare che “l’amministrazione comunale di Ravenna, come già avvenuto nel caso delle nutrie del Parco Teodorico, avrebbe perso l’ennesima occasione per dimostrare di essere rispettosa degli animali che vivono sul suo territorio”, chiede l’intervento dell’esecutivo regionale a tutela di questi pavoni (in primis riguardo a salute e benessere) e vuole sapere, in particolare, quali siano i vincoli previsti dal Comune di Ravenna per impedire che, passati i primi due controlli semestrali dell’affidamento, i pavoni, compresi i nuovi nati, possano essere venduti dall’affidatario, soppressi e usati per scopi alimentari.