Fare chiarezza sull’allagamento di Conselice, comune in provincia di Ravenna gravemente danneggiato dal maltempo dello scorso maggio.
A chiederlo, in un’interrogazione, è Giulia Gibertoni (Gruppo Misto) che ricorda tutti gli interventi legati all’estrazione dal sottosuolo sottolineando come “nei primi anni del 2000 il Consorzio di Bonifica della Romagna Occidentale aveva preventivato in 30 milioni di euro il costo per rifare quote e risezionamenti di canali e fossati di scolo del territorio interessato dall’alluvione e se nell’area della Botte Selice gli argini dello Zaniolo e del Destra Reno fossero stati nella quota originale con ogni probabilità non ci sarebbero state né rotture né tracimazioni di questi argini e si sarebbe dovuta gestire solo l’acqua proveniente dalla rottura del Santerno a Sant’Agata, cioè circa la metà di quella che si è dovuta effettivamente gestire e nel territorio del Comune di Conselice la misura più importante e urgente sarebbe quella di ripristinare le quote degli argini dello Canale Zaniolo e del Canale Destra Reno, come alla Botte Selice, fornire di adeguato allaccio all’acquedotto industriale le aziende che operano emungimenti dal sottosuolo e quindi, favoriscono futura subsidenza, fornire di valvole di non ritorno e di adeguata manutenzione tutti i collettori fognari e tutte le chiaviche”.
Da qui l’atto ispettivo per sapere dalla giunta “quale siano state le cause che hanno portato agli estesi allagamenti nel territorio del Comune di Conselice e quale ruolo abbia giocato la subsidenza in questi allagamenti e quali, in termini quantitativi, siano gli emungimenti nel sottosuolo nel territorio del Comune di Conselice”.
Gibertoni chiede anche “quali interventi si intendano proporre, nello specifico nel territorio del Comune di Conselice e, più in generale nel territorio colpito dall’alluvione, del mese di maggio scorso, al fine di prevenirne il ripetersi”.