“Al mio Question Time presentato nell’ultimo consiglio regionale sui daini di Ravenna la Giunta Bonaccini non ha voluto rispondere. L’assessore Mammi non è venuto in aula e ha delegato il sottosegretario. Il sottosegretario non ha risposto “perché i quesiti erano troppi”. E non ho ricevuto neppure alcuna risposta per iscritto. Nulla di nulla. Dispiace vedere una giunta in fuga dal dovere di spiegare le proprie azioni politiche, infatti le domande restano tutte quante inevase. E intanto le dichiarazioni di Regione e Parco si fanno sempre più “lunari”: come ho già avuto modo di dire in aula a un silente sottosegretario, è falso che il daino sia specie alloctona, si tratta invece, come prevede la legge, di una specie para-autoctona, cioè una specie già naturalizzata in un periodo storico anteriore al 1500; e, se Regione e Parco non lo sanno, glielo diciamo: le specie para-autoctone possono essere considerate autoctone in riferimento al dettato del DPR 120/03.
Altrettanto sbalorditiva è l’inerzia sia della Regione che del Parco che non hanno mai sollecitato ANAS e Provincia a installare recinzioni degne di questo nome e dissuasori, attraversamenti dedicati e poi, specificamente per gli ambiti agricoli, repellenti acustici, olfattivi, recinti elettrici o recinzioni fisse e, più in generale, tutti quegli strumenti ecologici che non sono mai stati realmente messi in campo e che avrebbero prevenuto ogni eventuale problema in poco tempo. Questi sono i veri metodi ecologici e non certo la narcotizzazione e il trasferimento di animali fragili (altro che robusti) che verranno caricati e portati a forza in zone di caccia e in macelli, sempre se non muoiono già durante il trasporto. Come mai i veri metodi ecologici sono stati completamente saltati? Forse per giungere tra poco a dire che le catture non funzionano e quindi bisognerà per forza sparare? Molto strano che in tanti anni non si sia praticata la strada più saggia anche nei confronti dei cittadini, ossia quella del contenimento spaziale e non del contenimento sanguinoso. E poi si pretende di intervenire adesso, durante il periodo riproduttivo e delle cosiddette cure parentali dei piccoli, quindi nel più totale spregio del benessere degli animali stessi. Tutto normale per la direzione del Parco?
Prevenire gli incidenti è qualcosa che si poteva fare da anni e si può fare da subito, attuando finalmente con serietà le misure ecologiche necessarie che già hanno azzerato gli incidenti da fauna selvatica dove sono state seriamente installate. Nascondersi e delegare un Tavolo territoriale non previsto da alcun tipo di norma significa semplicemente non saper e non volere governare la complessità.”
Giulia Gibertoni, Gruppo Misto