Gelate e alluvione: niente ristori per le aziende agricole. “Così la frutticoltura muore”

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Si dovrà aprire un nuovo confronto fra Emilia-Romagna e governo. Al centro l’agricoltura e i ristori per le gelate tardive della primavera scorsa, quando le coltivazioni furono bruciate dalle basse temperature raggiunte fra marzo e aprile. In provincia di Ravenna si toccarono i -6°C. Più duramente colpita fu la Bassa Romagna, ma le gelate colpirono un po’ ovunque, dall’Appennino, alle colline, fino in pianura. I danni furono peggiori degli anni precedenti, 2021 e 2020, quando furono stanziati dal governo 65 milioni di euro per far fronte alle conseguenze della coda dell’inverno dovuta ai cambiamenti climatici. Ora invece Agricat, il fondo mutualistico nazionale, promosso per finanziare con il 3% delle risorse della Pac i risarcimenti da calamità alle imprese agricole, ha respinto migliaia di richieste di risarcimento. In tutta la regione ne sono state contate 5 mila, pari a 30 mila ettari di colture danneggiate. Stessa sorte è toccata ad imprese di Toscana, Lombardia e Marche. Nelle domande erano comprese anche le richieste di ristori per l’alluvione, che devastò gli stessi campi qualche settimana più tardi. In provincia di Ravenna sono state colpite 2 mila aziende. 6 mila in tutta la Romagna, ma l’80% delle domande è stato respinto.