Le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Ravenna hanno dato esecuzione al provvedimento con il quale la Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Bologna, su proposta della Procura della Repubblica di Ravenna, ha disposto in via cautelare nei confronti di un imprenditore della provincia ravennate operante nel settore della pulizia industriale il sequestro, finalizzato alla confisca, di 3 immobili nella sua disponibilità, per un valore complessivo di circa 420.000 euro.
Il provvedimento è stato emesso nell’ambito del procedimento in corso per l’eventuale applicazione nei confronti dello stesso imprenditore della misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza e delle misura di prevenzione patrimoniale della confisca dei beni avviato sulla base degli accertamenti economico patrimoniali svolti dall’allora 1a Compagnia della Guardia di Finanza di Ravenna (ora 1° Nucleo Operativo del Gruppo) e della conseguente proposta formalizzata dalla locale Procura della Repubblica.
Il procedimento di prevenzione, tutt’ora in corso, è finalizzato ad acclarare la presunta pericolosità sociale del proposto in quanto indiziato di vivere ordinariamente, anche in parte, col provento dei delitti commessi. In particolare, nel caso concreto, l’imprenditore è indiziato di essere l’autore di una serie di reati tributari e finanziari, commessi con continuità e professionalità criminale, da cui sarebbero derivati ingenti profitti illeciti reinvestiti anche in altre attività commerciali a lui riconducibili, così da permettergli di accumulare nel tempo un cospicuo patrimonio.
Secondo il Tribunale, infatti, gli elementi di fatto finora raccolti permettono di descrivere l’imprenditore come una persona dedita abitualmente a commettere delitti soprattutto nell’esercizio della propria attività d’impresa e in particolare nell’ultimo decennio, durante il quale è stato accusato di aver posto in essere ripetute frodi fiscali per mezzo di emissione ed utilizzazione di fatture false, omesso versamento di imposte e ritenute previdenziali, sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte ed autoriciclaggio.
Proprio la disamina dei precedenti penali e giudiziari del proposto ha indotto la competente Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Bologna ad avviare il procedimento di prevenzione e, nelle more, a disporre il vincolo cautelare sui beni nella disponibilità dello stesso al fine di evitare che, durante l’imminente fase istruttoria da svolgersi in contraddittorio con la parte, tali beni potessero venire dolosamente dispersi, rendendo così inefficace un’eventuale futuro provvedimento finalizzato alla confisca definitiva del patrimonio frutto dell’autoriciclaggio dei profitti illeciti.
In esecuzione del provvedimento cautelare i finanzieri del Gruppo di Ravenna hanno quindi proceduto in questi giorni a sequestrare cautelarmente i 3 immobili, due appartamenti ed un deposito, risultati nell’effettiva disponibilità dell’imprenditore investigato sebbene formalmente intestati a sua figlia, nonché ad una società di diritto rumeno, per la quale è risultato essere l’amministratore unico.
L’operazione odierna testimonia la costante attenzione operativa delle Fiamme Gialle ravennati, che, in aderenza alle direttive dell’Autorità Giudiziaria, continua ad essere rivolta anche all’individuazione e alla conseguente aggressione dei patrimoni e delle disponibilità finanziarie illecitamente accumulati dalle consorterie criminali grazie alla commissione di gravi reati economico finanziari, nella consapevolezza che solo l’apprensione materiale dei beni costituenti il profitto delle condotte delittuose possa – almeno in parte – ristorare la collettività e rappresentare un chiaro monito per chi intendesse operare in spregio alle regole e in danno all’imprenditoria sana.