Le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Ravenna, nell’ambito delle attività di contrasto alle indebite percezioni di prestazioni previdenziali pubbliche, hanno individuato 3 beneficiari che hanno percepito – per anni – trattamenti pensionistici di guerra, comprensivi di assegno di maggiorazione e di indennità speciali non spettanti, per oltre € 140.000.
L’attività, svolta dai militari della Tenenza di Lugo, è stata avviata a seguito di puntuali segnalazioni pervenute dal Nucleo Speciale Spesa Pubblica e Repressioni Frodi Comunitarie della Guardia di Finanza di Roma che ha compiuto un’analisi a vasto raggio sulla platea nazionale dei soggetti beneficiari di queste tipologie di emolumenti erogati direttamente dallo Stato tramite il Ministero dell’Economia e delle Finanze.
La fruizione dei benefici economici in parola è infatti subordinata all’attestazione di specifiche condizioni economiche del richiedente, ovverosia il possesso di un reddito annuo complessivo inferiore alle soglie stabilite annualmente dal Ministero, mentre i controlli eseguiti dai finanzieri lughesi hanno accertato che in questi 3 casi i richiedenti hanno dolosamente omesso di comunicare il superamento della soglia reddituale massima per accedere al beneficio, continuando quindi ad incassare negli anni la pensione erogata dal Ministero dell’Economia senza averne avuto più titolo, in quanto non più in stato di bisogno economico.
Si tratta di importi considerevoli se si considera che le illecite percezioni sono retrodatabili già dalle annualità 2015 e 2016 e, in un solo caso, addirittura dall’anno 2012.
Oltre alla responsabilità penale in capo ai beneficiari, ora accusati di indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato, ai sensi dell’art. 316-ter del Codice Penale, la condotta illecita è stata anche oggetto di segnalazione alla competente Ragioneria Territoriale dello Stato per il recupero delle somme indebitamente percepite.
L’attività svolta costituisce un’ulteriore testimonianza del costante impegno della Guardia di Finanza ravennate a contrasto degli illeciti che danneggiano il bilancio pubblico, distraendo risorse finanziarie che sono destinate al sostegno di coloro che si trovano in una reale condizione economica e sociale di svantaggio.