Dopo l’esposto alla Procura della Repubblica, arriva una lettera aperta da parte di animalisti e proprietari di gatti spariti inviata, oltre che alla stampa, all’Onorevole Michela Brambilla, al presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, ai prefetti di Bologna e Ravenna, all’Associazione Medici Veterinari dell’Emilia-Romagna, all’Ordine dei Veterinari, alla Società Italiana di Medicina Veterinaria, al Comando regionale e forestale dei Carabinieri Forestali:
“Gentilissimi,
siamo firmatari di un esposto contro ignoti presso la Procura della Repubblica di Ravenna o proprietari di gatti spariti misteriosamente in Ravenna e provincia, territorio dove è stato segnalato negli ultimi anni un numero molto rilevante di sparizioni nel nulla di animali domestici; le pagine dei quotidiani così come la rete internet si riempiono di segnalazioni di animali scomparsi in circostante misteriose e mai più ritrovati.
Sono presenti denunce e segnalazioni di migliaia di esemplari scomparsi in tutto il territorio nazionale, citando solo alcuni dei casi: Monzuno (BO) dove sono scomparsi almeno 30 gatti nel 2023 e dove è stata posta una taglia di 4000 euro sul presunto rapitore, Livorno, dove tra Ottobre e Novembre 2021 sono scomparsi circa 50 gatti, e dove l’Ordine dei Veterinari ha perfino assunto una criminologa forense, Riola Sardo (OR) dove sono scomparsi 26 gatti nel 2024, Lesignano nel Parmense dove 50 animali sono scomparsi nel 2021, casi che rappresentano solo la punta dell’iceberg anche solo buttando un occhio distratto sulle le migliaia di post di segnalazione di furti e scomparse che affollano la rete internet, da ogni zona d’Italia.
Sono state via via proposte molte ipotesi, che vanno dalla presenza di accumulatori seriali, di appropriazioni per alimentare un mercato sotterraneo di adozioni, si offrono ricompense a tre zeri, si ingaggiano pet detective, criminologi, dronisti. La perdita inspiegabile di un compagno di vita ha ripercussioni drammatiche sulle famiglie.
In un interessante documento del SIMeVep (https://www.veterinariapreventiva.it/wp-content/uploads/2020/11/71-80_SCIENTIFICA_Bellini.pdf) si fa il punto sul fenomeno degli accumulatori seriali, e anche sul fenomeno dello “stallo”, di cui si scrive, citiamo testualmente, che “Tale attività, sfuggendo a un quadro normativo, demanda al buonsenso dei volontari la tutela e la cura degli animali che, spesso, in caso di adozione vengono movimentati a mezzo “staffette”, ossia vengono trasferiti agli adottanti – che per varie ragioni non possono prelevare l’animale nel luogo di partenza – tramite volontari. Tuttavia, spesso, questi si contendono gli animali, li sottraggono dalla strada o da situazioni a detta loro pietose o di maltrattamento e, contravvenendo a quanto prevede la legge, eludono ogni controllo sanitario”.
Le circostanze delle sparizioni dei nostri gatti sono dettagliate nel nostro esposto e nella successiva integrazione e che si allega via mail o via pec a tutti di destinatari di questa lettera aperta. Altri proprietari stanno valutando se formalizzare denunce di furto contro ignoti.
Il fenomeno della sparizione dei gatti, certamente complesso e probabilmente a causa multifattoriale, fa emergere anche solo a una lettura superficiale alcune riflessioni.
Innanzi tutto, manca per i felini l’obbligo di microchip su tutto il territorio nazionale, a differenza di quanto avviene per i cani, e di conseguenza, in mancanza di quest’obbligo, viene a ridursi il significato l’istituzione stessa dell’anagrafe felina, mentre è ancora parziale la confluenza dei dati regionali nell’anagrafe felina nazionale.
Nell’attesa che si pervenga celermente a una legge nazionale il cui iter è in corso, chiediamo a tutti i veterinari di promuovere ancor più decisamente la microchippatura dei gatti, e che ogni esemplare che pervenga in ambulatorio sia sottoposto ad ogni prima visita a ricerca e lettura del microchip, con tenuta di un registro delle letture effettuate con relativo nominativo della persona che si presenta in Ambulatorio Veterinario, registro da tenere a disposizione delle Autorità qualora siano presentate denunce di furto di animali da compagnia.
Chiediamo al Presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Binaccini una legge Regionale che colmi l’assenza dell’obbligo di microchip come già accade ad esempio in Lombardia. L’obbligo di microchip ridurrebbe certamente il numero di animali importati illegalmente o rubati, il numero di abbandoni e permetterebbe l’identificazione dei proprietari in caso di maltrattamento o uccisione. Attualmente sia l’utilizzo del microchip che la lettura sono a volte disattese, ma certamente non lo sarebbero in caso di obbligatorietà. Chiediamo inoltre una campagna di sensibilizzazione patrocinata dalla regione e diretta ai proprietari di felini, che spesso sono del tutto ignari della necessità di microchippatura, sottolineandone il basso costo, l’effetto deterrenza sul furto di animali e la tracciabilità degli esemplari anche per operazioni di carattere coattivo condotte dalle Forze dell’Ordine.
Indispensabile inoltre agire sulla mentalità delle persone, ribadendo sempre con campagne informative la normativa vigente e quella in avvenire, in particolare il divieto di spostare animali liberi dal territorio, l’obbligo di pubblicizzare il ritrovamento di un esemplare e la ricerca del proprietario e permetterebbero di monitorare gli iter di adozione, iter che andrebbero affidati solo ad associazioni di comprovata serietà.
Sempre al Presidente della Regione Emilia-Romagna chiediamo che venga istruito un numero verde regionale per segnalare la presenza di animali feriti sul territorio; fino a poco tempo fa almeno per Ravenna era possibile chiamare il 118 per essere messi in contatto con un Veterinario per le emergenze, mentre ora è possibile unicamente rivolgersi a strutture private, non tutte in grado di garantire la copertura h 24 o la disponibilità di mezzi soccorso.
E’ fondamentale l’impegno della Regione per piani di risanamento, costruzione e gestione delle strutture di ricovero per gatti, onde limitare il fenomeno degli “stalli e quello delle “staffette”, con conseguente limitazione del fenomeno dell’accaparramento di animali
Si chiede il costante impegno delle autorità preposte a verificare che siano regolarmente censiti, e che tale censimento sia continuamente aggiornato, tutti i gattili e tutte le colonie feline presenti sul territorio2022 cosi come come disposto dal D.L. 136 del 05/08/22 allo scopo di controllare il benessere animale. In ogni gattile o colonia dovrebbe essere obbligatoria la registrazione di ogni esemplare presente, e la microchippatura se assente, con obbligo di pubblicazione anche via internet di opportuna documentazione fotografica di ogni animale che giunga in gattile o colonia.
Sarebbe opportuno un provvedimento che rendesse obbligatoria la registrazione di tutti i volontari che si occupano di gatti sul territorio, in particolare se attrezzati di trappole da cattura o videotrappole, il cui possesso e utilizzo dovrebbe essere strettamente più controllato dalle autorità preposte, e severamete sanzionato quando questi strumenti vengano utilizzati da persone non censite e non autorizzate.
Tali volontari dovrebbero inoltre avere un adeguato addestramento seguendo corsi di formazione indetti dalle Regioni col supporto dei Medici Veterinari allo scopo sia di controllare che vengano applicate le leggi sulla tutela degli animali liberi sia di impedire a improvvisati benefattori il ferimento o l’uccisione di esemplari con tecniche di cattura inappropriata.
E’ assolutamente necessario che venga tenuto un portale sulle pagine online di ogni Ordine Veterinario e di ogni Comune dove chi smarrisce o subisca il furto di un felino possa pubblicare le foto dell’esemplare, in modo che ogni Veterinario possa eventualmente riconoscere gli esemplari e segnalare al proprietario o alle FFOO l’averlo visitato o sottoposto a cure.
Per gli animali deceduti è opportuno che sia disposto un archivio fotografico (e la lettura del microchip) in modo che chi ha perso un animale di affezione possa almeno conoscerne il decesso, cosa che in maniera molto artigianale avviene sulla rete, dove persone pubblicano (eventualmente a richiesta e privatamente) le foto di eventuali animali deceduti rinvenuti, rendendo possibile dare un ultimo saluto a un compagno di vita. E’ una questione di civiltà, gli animali da compagnia non sono meri oggetti, ma individui ancorché parte di nuclei familiari.
Certi dell’aiuto degli Ordini Professionali e dei loro iscritti, del Presidente della Regione dell’attenzione dei Prefetti e del Comando dei Carabinieri e della collaborazione del Presidente dell’intergruppo parlamentare per i diritti degli animali On. Michela Vittoria Brambilla si ringrazia anticipatamente”.
Antonella Battazza – Alfonsine
Silvia Degli Esposti – Ravenna
Viviano Farinelli – Ravenna
Stefano Gardini – Ravenna
Michela Meucci – Ravenna
Cristina Minzoni – Ravenna
Cristina Sangiorgi – Ravenna
Fulvia Zanchelli – Ravenna