“In attesa che l’iter di condivisione e approvazione del Piano Urbanistico Generale in corso di redazione si concluda e si possa avere uno strumento urbanistico più snello e attuale rispetto a quelli in vigore, come FutuRa Civici Ravenna, condividiamo gli asset strategici del Piano che vanno dalla sostenibilità ambientale alla rigenerazione urbana, in piena sintonia con il Green Deal europeo. Sul tema della rigenerazione urbana riteniamo si debba puntare su quattro leve principali per rilanciare il territorio” afferma Filippo Govoni.
Progettare una città policentrica in cui valorizzare i quartieri nel rispetto delle loro tradizioni e del loro patrimonio storico e culturale, interpretando i bisogni delle comunità che li vivono. Per fare questo occorre innovare gli strumenti, attraverso percorsi di progettazione partecipata e informata di quartiere strutturali, che sviluppino analisi dei singoli quartieri o delle singole frazioni, facendo emergere vocazioni e bisogni. Allocando una piccola parte del bilancio per strutturare dei gruppi di professionisti (come architetti, ingegneri, sociologi ed economisti) capaci di coordinare questi percorsi, riteniamo che si possa fornire all’amministrazione una mappatura reale dei bisogni sui quali investire.
La pandemia ha inoltre evidenziato l’importanza dei servizi di prossimità, altro aspetto da incentivare con l’aiuto della digitalizzazione e dell’innovazione tecnologica. Consentire ai cittadini di vivere il più possibile la quotidianità nel proprio quartiere o nella propria frazione, in modo da limitare gli spostamenti per necessità, è sostenibile e migliora la qualità della vita. Per questo occorre riorganizzare i servizi al cittadino utilizzando in modo innovativo edicole e tabaccherie e incentivare politiche sul commercio diffuso. Qualità della vita che non può prescindere dal decoro urbano, da attenzionare ovunque per dare un’immagine attrattiva soprattutto ai servizi pubblici. Troppo spesso infatti giochi pubblici, fermate degli autobus, cestini dell’immondizia, parchi e luoghi di aggregazione non sono all’altezza delle aspettative dei cittadini. Così come occorrerebbe sempre in quest’ottica sviluppare un piano sulle case popolari che ottimizzi l’utilizzo del superbonus 110%.
“E tutto questo non è fattibile senza operazioni di partenariato pubblico-privato da incentivare per riqualificare aree, edifici, creare opportunità e servizi, attraverso bandi di gara snelli e vantaggiosi per chi vuole investire e creare valore aggiunto alla propria città” conclude Govoni.