Nel Consiglio Comunale di ieri, 25 novembre 2019, il sindaco di Fusignano, Nicola Pasi, insieme alla sua maggioranza, ha deciso di votare una mozione discriminatoria e xenofoba presentata dalla lista Prima Fusignano. Anche se il voto del Consiglio Comunale abbia dimostrato la contrarietà alla mozione, il solo votarla ha legittimato degli aspetti d’odio contrari ai principi della Costituzione e illegittimi. Infatti, – come dichiarato nella nostra Costituzione, nella Legge Mancino, nella Convenzione internazionale sull’eliminazione di ogni forma di discriminazione razziale, nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea e nella Convenzione europea per la salvaguardia dei Diritti dell’Uomo e delle Libertà fondamentali – la mozione rientrava nei limiti per venir fatta decadere, con il sindaco che, di fatto, si sarebbe fatto coraggiosamente carico di una scelta politica che, soprattutto in questo periodo, sarebbe stata fondamentale per contrastare l’odio dilagante. Il sindaco ha invece deciso di rendere legittima la posizione discriminatoria e xenofoba di Prima Fusignano, rendendo l’odio degno del voto.
Purtroppo, questo voto non è andato solo a legittimare l’odio della mozione, ma ha legittimato anche la votazione di atti comunali – e perciò pubblici – in cui sono presenti foto di minori, scattate senza l’autorizzazione dei genitori. Una violazione della privacy inaccettabile che va solo ad aggravare la decisione di Insieme per Fusignano.
Come lista, crediamo che questa posizione sia in piena contrarietà con la posizione antifascista dichiarata dal Partito Democratico e da Insieme per Fusignano, così come sia contraria alla nostra Costituzione, nata proprio da una collaborazione delle forze politiche che uscivano dal clima repressivo, antidemocratico, razzista e contro le libertà dell’individuo, del ventennio. E, ancora, per la memoria di questo periodo storico, esistono oggi delle leggi (fin troppo tralasciate) che limitano la propaganda d’odio, così da evitare una diffusione dello stesso odio. Dopotutto, la libertà di ognuno finisce dove inizia quella dell’altro.
Al voto del Consiglio non ha partecipato il nostro consigliere, Mirko Caravita. Ha infatti deciso, in accordo con la linea politica di tutta la lista Fusignano per la sinistra, di non votare la mozione di Prima Fusignano così da non far parte di quel Consiglio che ha legittimato, nonostante la legge, l’odio sociale ed etnico. L’odio contro qualsiasi essere umano non può essere in alcun modo degno di un voto, anche se contrario.
Speriamo che il sindaco possa ravvedersi in futuro su questa decisione e che si scusi pubblicamente non solo con i cittadini fusignanesi, ma anche con tutte quelle persone che oggi sono ancora un po’ meno libere e più vittime della discriminazione.