L’iniziativa è promossa da Demetra nell’ambito della Giornata internazionale della donna
Lunedì 11 marzo alle 21 all’auditorium “Arcangelo Corelli” di Fusignano andrà in scena Io obietto, lo spettacolo teatrale realizzato dall’associazione culturale “Causa”, tratto da un testo di Elisabetta Canitano, ginecologa e presidente di Vita di donna.
Lo spettacolo è andato in scena a Roma per la prima volta nel febbraio del 2018 ed è ispirato alla vicenda di Valentina Milluzzo. Ricoverata all’ospedale Cannizzaro di Catania per il rischio di aborto di due gemelli, morì il 16 ottobre 2016, a soli 32 anni. I familiari testimoniarono che nelle ultime ore di vita di Valentina non ci fu nessun intervento da parte dei ginecologi che dissero di non poter intervenire perché si sentiva il battito di uno dei due feti. L’ospedale Cannizzaro ha sempre negato che fosse un caso di obiezione di coscienza, ma l’esame autoptico rivelò che la morte di Valentina fu determinata da “mancato tempestivo riconoscimento della sepsi; mancata instaurazione tempestiva di antibioticoterapia efficace; mancata raccolta di campioni per gli esami microbiologici; mancata tempestiva rimozione della fonte d’infezione (feti e placenta); mancata somministrazione di unità di emazie lavate durante l’intervento del 16 ottobre 2016”.
In scena ci saranno le attrici Chiara David, Natalia Magni, Laura Nardi, e Valentina Valsania per la regia di Amandio Pinheiro.
Lo spettacolo, a ingresso gratuito, è promosso dall’associazione Demetra – donne in aiuto con il patrocinio dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna e del Comune di Fusignano, nell’ambito del calendario per celebrare la Giornata internazionale della donna.
L’associazione culturale Causa, fondata da Laura Nardi (attrice) e Amandio Pinheiro (regista), nasce in Portogallo nel 2005 e viene costituita anche in Italia nel 2011. Produce, organizza, promuove e gestisce spettacoli culturali, teatrali in festival e in tournée, sia in Italia sia all’estero, corsi e laboratori ed altre iniziative per privati, per professionisti, per scuole, musei, istituti carcerari, con particolare attenzione al disagio sociale.