Venerdì 25 marzo alle 21 all’auditorium «Arcangelo Corelli» di Fusignano (vicolo Belletti 2) ci sarà il concerto del quartetto guidato da Roberto Gatto, nell’ambito della rassegna jazz Crossroads.
La prima notorietà di Roberto Gatto (nato a Roma nel 1958) risale al 1975, anno di debutto del Trio di Roma, co-diretto assieme con altri due musicisti destinati come lui a segnare profondamente la storia del jazz nazionale: Danilo Rea ed Enzo Pietropaoli. Da allora, nel corso di quasi cinque decenni di carriera, Gatto si è imposto come l’esempio più rappresentativo e ricercato della batteria jazz italiana.
Dopo aver svolto per lungo tempo il ruolo di sideman di lusso, Gatto si sta ora concentrando principalmente sulla sua attività da leader. In tale veste ha dato vita a varie collaborazioni con musicisti della scena statunitense. My Secret Place, registrato e pubblicato nel 2021, è il messaggio inviato da Gatto alla comunità jazzistica quando ancora era in pieno lockdown. Lo studio di registrazione come luogo sicuro per non perdersi nell’isolamento. Circondato da collaboratori affiatati, tutti coinvolti nella composizione del repertorio (che, oltre agli originali, include anche brani provenienti da latitudini sonore non jazzistiche), il batterista romano approfitta di questa occasione per introdurre una nuova vocalist: Beatrice Gatto, sua figlia, classe 1996. Sul palco saliranno anche Alessandro Lanzoni (pianoforte), Alessandro Presti (tromba) e Matteo Bortone (contrabbasso).
Gli appuntamenti fusignanesi di Crossroads si concluderanno venerdì 8 aprile, sempre alle 21, con il trio di Joscho Stephan.
L’ingresso costa 15 euro intero, 13 euro ridotto (under 25, over 65, soci Combo Jazz Club di Imola e Touring Club Italiano). Per informazioni e prenotazioni chiamare lo 0544 405666 (dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13), email info@jazznetwork.it. Biglietteria serale dalle 19.30 (telefono 338 2273423).
I concerti sono organizzati da Jazz Network, in collaborazione con il Comune di Fusignano e con il sostegno dell’Assessorato alla Cultura della Regione Emilia-Romagna e del Ministero della Cultura.