Dopo il fortunato debutto di metà aprile al teatro “Testori” di Forlì, la conferenza-spettacolo “Ciò che resta dei poeti. A funeral Tea Party”, approda sui suoi palcoscenici naturali, ovvero in quei “Musei a cielo aperto” che sono i “Cimiteri monumentali”.
Il 5 maggio ed il 2 giugno lo spettacolo prodotto dal Centro Studi e Ricerche sui Linguaggi dello Spettacolo “Diego Fabbri” di Forlì sarà infatti ospite dell’originale rassegna promossa dai Comuni della Bassa Romagna per far conoscere i propri cimiteri costruendo una memoria diffusa e condivisa del territorio attraverso la sua storia, la sua cultura e la sua arte.
“Ciò che resta dei poeti. A funeral Tea Party” andrà in scena in particolare domenica 5 maggio alle 17.30 al cimitero di Fusignano e domenica 2 giugno, sempre alle 17,30, al cimitero di Lugo.
Non si tratterà, in ogni caso, della replica dello stesso incontro, perché, per la sua stessa struttura (un viaggio attraverso la storia delle letteratura italiana a partire dalla descrizione degli ultimi attimi di vita di alcuni tra i suoi maggiori poeti e dall’illustrazione delle loro diverse sepolture), ogni replica racconterà le vicende di scrittori diversi: la prima, infatti, si concentrerà sugli autori più antichi (come Dante e Leopardi), mentre la seconda, a Lugo, si soffermerà su quelli del Novecento (come Pascoli e D’Annunzio).
Il tutto tenendo conto del fatto che le circostanze in cui sono morti i poeti – così come le modalità delle loro esequie – costituiscono un angolo prospettico privilegiato per comprendere non solo la loro opera ma anche il modo in cui questa ha influenzato la cultura contemporanea e, ancor più, il modo in cui la posterità l’ha fatta propria.
Lo spettacolo, diretto da Daniela Piccari, vedrà in scena con l’autore dei testi, Paolo Rambelli, nei panni del narratore, l’attrice Laura Sciancalepore ed il chitarrista Paolo Benedetti (autore – oltre che interprete – delle musiche di scena).