“Con l’inserimento da parte della Commissione di gas e nucleare nella lista delle fonti energetiche pulite, si aprono nuovi scenari.
Intanto, il voto dell’atto delegato della Commissione europeo inserendo gas e nucleare gas nella tassonomia «green», l’Europarlamento non ha più alibi, se non ideologici, per il via libera al regolamento sulla “certificazione verde” delle attività economiche delle produzioni compatibili con la sostenibilità nella fase di transizione energetica.
Così gli impianti a gas e nucleare potranno accedere a finanziamenti da parte degli investitori, quand’anche se per un periodo di tempo limitato e solo quando tali impianti sostituiranno le centrali a carbone.
Ora non bisogna più indugiare e andare avanti spediti sulla revisione del PITESAI ma, soprattutto, con la ripresa delle estrazioni di gas nazionale, a partire da quello prodotto nel centro-nord Adriatico.
Come repubblicani sosteniamo da sempre la necessità di garantire una corretta transizione che non può prescindere dal gas e dal know haw che le imprese del settore hanno, in primis quelle ravennati, che sono tra le più avanzate a livello mondiale.
Il rigassificatore offshore rappresenta una misura importante ma sempre un semplice tampone che, senza un’adeguata ripresa delle estrazioni, rischia di non servire a nulla.
Invece, soprattutto ora con la guerra fra Russia e Ucraina, c’è bisogno di certezze sugli approvvigionamenti per garantire adeguati regimi energetici che soddisfino le esigenze di tutto il “sistema Paese” e abbassino i costi, insostenibili e inaccettabili, delle bollette energetiche di famiglie e imprese.”