“Come repubblicani giudichiamo positivamente gli accordi che il Presidente del Consiglio Meloni ha raggiunto con l’Algeria. Salutiamo con favore i primi mattoncini sono stati messi con le cinque intese istituzionali firmate durante la visita ufficiale del presidente del Consiglio ad Algeri, che rafforzano ulteriormente le relazioni fra i due Paesi nel campo politico, economico e culturale, sia i quattro accordi privati, inclusi i due fra Eni e Sonatrach, su idrogeno e riduzione dei gas serra.
Se oggi l’Algeria è primo fornitore di gas, domani sarà il potenziale principale partner del Piano Mattei.
Ben venga dunque questo cambio di rotta da parte di Giorgia Meloni che oggi, sostenendo quanto i repubblicani sostengono da sempre, dice esattamente il contrario di quanto sosteneva dall’opposizione.
Tutto questo va bene perché va nella direzione di un progetto che, sulla scorta delle visioni di Enrico Mattei, vuole trasformare il Paese in hub energetico.
Tuttavia i vantaggi di un hub energetico che sia “una porta sull’Europa” sono indubbi ma, da soli, insufficienti.
Infatti se vuole questo occorre riprendere in toto il disegno di Mattei che non si limitava ad accordi coi paesi del mediterraneo ma prima dava corso alle estrazioni nazionali.
É trascorso un anno da quando la ripresa della produzione nazionale é stata inserite tra le misure per contrastare la crisi energetica ma fino ad oggi non c’è stata alcune estrazione.
E allora, agli accordi giusti con l’Algeria, Meloni deliberi la ripresa delle estrazioni nazionali, a partire da quelle in alto Adriatico e, soprattutto, sia più coerente, sostenendo col suo partito le stesse posizioni su tutto il territorio nazionale, a Piombino come a Ravenna.
Anche perché come repubblicani siamo all’opposizione del governo Meloni ma ne giudichiamo l’operato nel merito delle azioni e non nel pregiudizio ideologico.
E allora avanti con le estrazioni perché se l’Italia deve essere un hub energetico europeo, Ravenna deve essere l’hub energetico nazionale.”