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A quindici giorni dall’entrata in vigore del nuovo Codice della Strada, il ministro Matteo Salvini ha condiviso dati apparentemente incoraggianti, ma che, secondo l’Associazione Sostenitori Amici della Polizia Stradale (ASAPS), risultano parziali e non rappresentativi della realtà complessiva.
L’ASAPS sottolinea che il ministro si riferisce solo al 34% degli incidenti rilevati da Polizia Stradale e Carabinieri, ignorando il restante 66%, competenza delle polizie locali: “Un’analisi completa richiede il coinvolgimento di tutti i dati disponibili, e i numeri che emergono a livello locale confermano che gli incidenti mortali e con feriti non sono diminuiti in modo significativo” afferma Eugenio Fusignani, assessore alla sicurezza. “Prendendo come esempio i dati di Ravenna, il confronto tra il periodo dal 15 al 31 dicembre dell’anno scorso e quello dello stesso periodo di quest’anno mostra una sostanziale stabilità: 47 incidenti, nessuno mortale, registrati sia nel 2023 sia nel 2024. Tuttavia, il bilancio è peggiorato per quanto riguarda la gravità degli episodi: l’anno scorso si era verificato un solo incidente con prognosi riservata, mentre quest’anno sono stati 2. I feriti sono passati da 22 a 25 nello stesso intervallo di tempo” evidenzia Fusignai.

Secondo l’assessore: “Questi numeri confermano quanto sostenuto dall’ASAPS: il nuovo Codice della Strada, almeno nei primi quindici giorni di applicazione, non ha prodotto un miglioramento tangibile della sicurezza stradale. Ancora una volta, i dati locali mettono in discussione la narrazione trionfalistica del ministro, evidenziando la necessità di maggiore rigore e precisione nella comunicazione istituzionale.
Da un ministro ci si aspetterebbe sempre dati più completi e una maggiore attenzione nell’interpretazione. La sicurezza stradale è un tema che richiede serietà, rispetto per i cittadini e una visione che coinvolga educazione, prevenzione e infrastrutture adeguate, oltre all’effettiva applicazione delle norme. I proclami, senza una base concreta e completa, rischiano di distogliere l’attenzione dalle vere priorità”.