Nell’ambito delle politiche per la salute, l’assessorato alla salute ha organizzato un incontro con il dottor Stefano Falcinelli, Presidente dell’Ordine dei Medici e Odontoiatri della provincia di Ravenna, per salutarlo e ringrazialo per i suoi ventotto anni alla guida dell’Ordine, presidenza che dopo le recenti elezioni, scadrà il 31 dicembre. La sua dedizione e il suo impegno hanno rappresentato un punto di riferimento per tutto il sistema sanitario territoriale.
L’incontro è stato anche l’occasione per un confronto sulle tematiche della sanità nel territorio ravennate. In primo piano il ruolo dei medici e la necessità di rafforzarne gli organici in ambito ospedaliero, con l’obiettivo di qualificare ulteriormente l’offerta sanitaria pubblica, a partire da quella del nostro ospedale. Parallelamente, ho manifestato l’urgenza di potenziare anche la medicina territoriale, che deve integrarsi sempre di più con la sanità pubblica attraverso l’uso delle tecnologie e dei sistemi informatici oggi disponibili.
Un focus particolare ho voluto dedicarlo alle “Case della Salute”, che rappresentano una risposta importante, ma ancora non sufficientemente compresa nella sua portata. Queste strutture non possono essere viste come semplici aggregazioni di ambulatori medici, ma devono evolvere in presidi sanitari attrezzati anche con dotazioni diagnostiche, per fornire non solo cure primarie, ma anche un importante screening che, come una sorta di “primo soccorso”, contribuisca a ridurre l’afflusso ai pronti soccorso, già oggi sovraccarichi.
Il dottor Falcinelli ha sottolineato “l’importanza di incrementare gli organici e di investire con decisione nella sanità pubblica, rimarcando il ruolo insostituibile del medico. Un ruolo che – secondo Falcinelli – assume importanza fondamentale soprattutto nel territorio, attraverso la medicina di base che resta la risposta di prossimità più forte del sistema sanitario. Rafforzare le convenzioni e tecnologizzare gli ambulatori dei medici di medicina generale – ha concluso il presidente Falcinelli- sarebbe già un passo importante nella direzione di una sanità sempre più capillare ed efficiente.”
Ho ricordato, a questo proposito, che negli investimenti del decreto Speranza – era prevista una quota consistente di risorse da destinare al potenziamento delle tecnologie mediche – risorse di cui però oggi si è persa traccia.
Entrambi abbiamo condiviso l’auspicio che il nuovo corso della Regione sia in grado di rispondere con forza e concretezza alle esigenze dei cittadini e dei professionisti, riconoscendo la sanità come pilastro fondamentale della società. Perché senza salute non c’è democrazia, non c’è Repubblica e non c’è lavoro.