Se il meglio di Lega e Donati nella loro campagna elettorale sarà lanciare qualche frecciatina al PRI, sono messi male. Non capiscono che la posta in gioco non è quella di trovare qualche consenso raccogliticcio ovunque capiti, ma di dimostrare coi fatti che si può migliorare la difficile prospettiva che abbiamo di fronte nei prossimi mesi, anche a Ravenna.
Dunque impegnandosi per lo sviluppo economico, in aiuto a chi rischia il posto di lavoro o non ne trova altri, senza affidare le speranze a sporadici interventi di sostegno ma creando nuova occupazione e guidando le ulteriori condizioni di sviluppo di Ravenna. Noi lo abbiamo fatto, impegnandoci in questi anni nelle coalizioni di centro-sinistra, battendoci anche in difesa delle nostre convinzioni, non sempre condivise dagli stessi alleati, e vogliamo continuare a farlo pur sapendo che di fronte, ad ogni elezioni, abbiamo sempre chi si augurava la nostra fine, rimanendone regolarmente deluso.
È per questo che difendiamo gli occupati e le imprese del settore energia e offshore, che rappresentano tanta parte della nostra economia. Altrettanto abbiamo fatto per migliorare la sicurezza, l’ulteriore sviluppo dell’università e dell’alta formazione artistica che sosteniamo da sempre.
Presentando il nostro programma agli elettori, ringraziando i contributi che abbiamo avuto, sarà chiaro che il confronto verterà in particolare su temi come le infrastrutture che ancora mancano (la Romea da sola non basta più), fare del porto di Ravenna un interlocutore per i commerci di tutto il Paese, con fondali adeguati e nuove aree di logistica a disposizione, consapevoli che il primo aiuto per il forese consiste nel rafforzare il tessuto di servizio, anche legato alla logistica portuale e alla concretizzazione delle ZLS (Zone Logistiche Semplificate), incentivando la volontà dei giovani di mettersi in gioco. Questi sono alcuni dei nostri obbiettivi e li difenderemo alla luce del sole e senza compromessi.
Quanto alla realtà di Forlì val la pena ricordare che quel centrodestra moderato ha consentito un dialogo che a Ravenna, stante le derive sovraniste, populiste e sensazionaliste per nulla attenete ai valori civici e agli interessi della comunità, eccezion fatta per FI e LxR, non sarebbe mai possibile.
Siamo orgogliosi di rappresentare l’eredità mazziniana di Ugo La Malfa e Giovanni Spadolini, interpretando contro molti nemici il pensiero liberaldemocratico che oggi deve trovare più forza anche qui; a garanzia dei cittadini e delle istituzioni che li rappresentano, in un momento così difficile per tutti, dove non servono slogan ma quella fiducia e credibilità che i repubblicani hanno sempre rappresentato a Ravenna, a garanzia dell’onestà e dell’interesse della comunità e di tutte le sue istanze sociali, culturali, economiche e produttive.
Eugenio Fusignani (segretario proviciale PRI)
Giannantonio Mingozzi (direzione comunale PRI)