L’estate 2022, per molti versi, soprattutto sul fronte vacanze, si avvicina a quella pre-pandemia del 2019. Le previsioni sul movimento turistico annunciano un boom di partenze in agosto e nella prima parte di settembre, e se saranno confermate, con le abitazioni vuote e le imprese chiuse, aumenterà anche il rischio di effrazioni e furti.
In Italia, le denunce di furti in abitazione nel 2021 (dati provvisori dell’Istat) hanno superato quota 182mila. Vale a dire quasi 500 al giorno, più di venti all’ora, uno ogni tre minuti circa. Un reato molto diffuso: 7,1 colpi ogni mille famiglie con picchi di 8,4 furti al Nord e di 7,8 al Centro; inferiori alla media il Sud (4,9) e le isole maggiori (3,7), senza contare i numerosi crimini non denunciati per timore di ritorsioni o per la disillusione verso la possibilità di individuare i colpevoli.
Nella nostra provincia la situazione sul piano della sicurezza migliora leggermente rispetto agli anni passati, come riporta l’annuale indagine ad opera de “Il Sole 24 Ore” (dati riferiti al 2021). A penalizzare maggiormente il nostro territorio sono i furti in abitazione, indicatore per il quale siamo saliti al 1° posto in Italia con 1601 denunce, circa 411 ogni 100.000 abitanti. Migliore, invece, la situazione per quanto riguarda i furti negli esercizi commerciali (20° posizione) con 416 denunce nel 2021. Per completare il quadro, riportiamo il dato sulle rapine, con 14 denunce per quelle in abitazione (14° posto) e 11 per quelle in esercizi commerciali (56° posizione).
Se il merito maggiore della riduzione di reati denunciati nell’ultimo decennio va senz’altro alle Forze dell’Ordine, una fortissima azione di deterrenza è stata messa in atto dai cittadini. Sono numerose infatti le famiglie e le imprese italiane che hanno investito risorse per ridurre i rischi di intrusioni indesiderate e potenzialmente pericolose per la propria incolumità, anche grazie a misure di incentivazione proposte a diversi livelli. Una realtà molto diffusa a Ravenna è quella dei gruppi di vicinato sui social, che fungono da deterrente e efficace sistema di segnalazione dei crimini.
Due famiglie su tre hanno fatto montare una porta blindata all’ingresso della casa, un terzo dei nuclei possiede un sistema di allarme, poco meno di un terzo inferriate a porte e finestre, tre famiglie su dieci videocamere. Da questi dati emerge, però, come siano ancora numerosi i nuclei che non si proteggono. “Fondamentale – spiega Roberto Belletti, Responsabile CNA Installazione Impianti Ravenna – è che tutti i lavori di sicurezza siano affidati a personale specializzato, che usa prodotti di qualità elevata e tecnologicamente aggiornati. Mai come su questo fronte il fai-da-te è decisamente sconsigliabile. Se si subisce un furto e l’impianto è stato installato da personale non qualificato, inoltre, l’assicurazione non riconoscerà il risarcimento”. “La soluzione più economica per difendere la propria casa è rappresentata dalle inferriate: per una grata fissa in ferro di dimensioni medie la spesa si aggira sui 500 euro. L’installazione di una porta blindata costa mediamente 1.500/1.700 euro. Affidarsi a soluzioni più sofisticate – rileva CNA Installazione Impianti – è giocoforza più oneroso. Un impianto di sicurezza anti-intrusione va da 1.800 a 4mila euro. L’integrazione del sistema di video-sorveglianza oscilla tra mille e 2mila euro”.
“Nell’ambito degli incentivi fiscali messi a disposizione di quanti ristrutturano il proprio immobile – sottolinea CNA – sono incluse anche le spese per la sicurezza. Nello specifico, la parte definita “bonus sicurezza” comprende tutti gli interventi di ristrutturazione che riguardano la difesa dell’immobile, sia in proprietà sia in affitto, parti comuni dello stabile comprese”. “Come Associazione – conclude massimo Mazzavillani, Direttore generale della CNA di Ravenna – auspichiamo che siano mantenuti i bonus e le detrazioni per i cittadini, a livello nazionale, e che vengano riproposti quelli per le imprese a livello locale, già presenti negli anni passati ma non ancora confermati”.