Una sala gremita, applausi ed emozioni allo stato puro. Un libro è anche e soprattutto questo, quando si scrive sport e si legge vita. Manù Benelli e il suo “FUORI DAL CORPO – La forza e la voglia di essere unici”, sono un tutt’uno nella storia di pallavolo e di atleta, edita dalla Lab DFG, che in prima nazionale, ha presentato l’opera a Palazzo Rasponi dalle Teste a Ravenna. Evento che ha concluso nel migliore dei modi un pomeriggio iniziato con il firma copie presso il Caffé Letterario, dove Manuela ha ricevuto una grande dimostrazione d’affetto da parte dei suoi cittadini. La sensazione netta di un forte amore di Ravenna per la Benelli.
Una scelta di cuore per partire dalla città di Manù, patrimonio del volley, lei che è entrata di diritto nella Hall of Fame.
Un parterre nutrito di grandi personaggi del volley e generazioni a confronto, dalle compagne di Manù Benelli, della mitica Olimpia Teodora Ravenna, alle ragazze e ragazzi della Volley Accademy Manù Benelli.
Si rivolge a loro Manuela, ai giovani, parlando della sua esperienza umana e professionale, in un percorso fatto di volley e di storie di vita, partendo dal suo palleggio “fuori dal corpo”.
Così ribattezzato da Pupo Dall’Olio, altro grande della pallavolo italiana, è stato il modo di palleggiare, tutto personale da parte di Manuela Benelli nel corso della carriera, lontano dalla testa e fuori asse rispetto al corpo. Ovvero la confutazione dei dettami alla base di questo sport, diventata però il punto di forza.
Una appratente debolezza, che invece l’ha distinta, diventando punto di forza a suo favore. “Dobbiamo trasformare i pregi in difetti. Troppo spesso di dice ai giovani cosa non si deve fare – dice Manuela -, ma è arrivato invece il momento di trasmettere loro cosa si può fare, con l’unicità, i pregi e difetti di ognuno di noi. L’obiettivo primario è il divertimento, se il singolo raggiunge questa dimensione, ne beneficia tutta la squadra. Perché il volley è uno sport d squadra, un aspetto immutato rispetto a quando giocavo io. Ora si fanno altri discorsi tattici e atletici, ma lo spirito, il sentire comune verso l’obiettivo sono sempre gli stessi. Mancava solo l’idea di come
strutturare questa volontà di scrivere, è arrivata attraverso il confronto con il direttore editoriale della Lab DFG Giovanni Di Giorgi e il giornalista Fabio Benevenuti (moderatore)”.
La prefazione è di Michele Marchiaro, allenatore icona del movimento pallavolistico femminile, giovanile e di prima squadra. Intervenuto in video collegamento, ha ripercorso l’amicizia che lo lega a Manuela Benelli. In un passaggio sintetizza l’essenza del libro, suggerendo possibili chiavi di lettura. “…poiché Manù non si nasce ma si diventa, credo che questa lettura donerà possibilità e speranza a chi sogna di diventare un campione ma nel suo intimo crede di non avere talento sufficiente, perché così gli è stato fatto credere. Sono convinto che sarà molto utile agli allenatori di ogni categoria perché non si parlerà mai abbastanza del ruolo più decisivo e importante della pallavolo moderna, e perché a ben vedere i contributi in questo campo non sono proporzionali all’importanza dell’argomento. Sarà divertente per chi ama lo sport in generale e troverà facilmente in queste pagine ispirazione per ogni tipo di contaminazione, perché alla fine in tutte le palestre del mondo si parla la stessa lingua. Qui si oscilla tra l’Arte e la Scienza, e non resta che metterci in ascolto”.
Dieci capitoli in cui gli undici Scudetti di fila – record italiano assoluto in tutti gli sport – con l’Olimpia Teodora Ravenna, piuttosto che le Coppe Campioni, il Mondiale per Club, o le 325 presenze in nazionale, sono soltanto la premessa. Il bello sta nel cogliere come si costruisce una carriera, rivissuta anche attraverso gli scatti dentro e fuori il campo, che impreziosiscono la galleria conclusiva di FUORI DAL CORPO.