Negli anni ’90 ideò il personaggio della papera antropomorfa, sexy e disinibita all’inseguimento del successo e dell’amore, alla quale il giornalista Vincenzo Mollica diede il nome di Ava. Altre strisce famose erano quelle dedicate a Dio e all’omino con il nasone, senza fronte e gli occhi spalancati sul mondo a diffondere con sarcasmo e ironia perle di saggezza. E’ stato autore anche di tante divertenti biografie a fumetti di musicisti, come quella di Vasco Rossi (Ogni volta che sono Vasco). A dare la notizia della scomparsa dell’artista in data 9 maggio alcune pagine sui social dedicate all’arte del fumetto.
Nato a Ravenna l’11 febbraio 1950, Massimo Cavezzali si trasferisce a Firenze fin da giovanissimo e negli anni ’80 inizia a pubblicare vignette su riviste specializzate a fumetti come Il Grifo, Comix e Lupo Alberto.
In un’intervista del 2012 ricordava i suoi esordi. “Ho iniziato sul Mago – raccontava – a fare fumetti con Dio come protagonista. Poi li ho continuati su un sacco di altre riviste, e ancora adesso continuo con una striscia che si chiama Big Bang, praticamente una specie di ‘La Bibbia di Cavezzali'”. “E’ un argomento che non smette di interessarmi”, affermava e svelava il segreto per una striscia di successo: “Umorismo+ filosofia+psicologia+imprevedibilità”.
E’ stato, d’altronde, uno degli autori di fumetti italiani più apprezzati e prolifici: sul suo blog pubblicava quotidianamente nuovi disegni e storie con il suo tratto distintivo, un disarmante senso dell’umorismo.
Alla diffusione della notizia della morte di Massimo “Cavez” Cavezzali, numerosi i messaggi di cordoglio di colleghi fumettisti e fan. “Grande cartoonist, fine umorista, ha segnato un epoca e graffiato, con il suo stile unico, manie e pregiudizi della nostra società”, si legge nei commenti all’annuncio della scomparsa su Facebok.
fonte (TGCom)