I sistemi anti-brina attivati dagli agricoltori durante le gelate tardive di fine marzo e inizio aprile hanno sortito effetti positivi, salvaguardando quote di produzione. Ma si tratta di interventi limitati che ancora non riescono a proteggere la maggior parte della produzione, per questo vanno incentivati insieme ad altre azioni a tutela della frutticoltura regionale.
È quanto emerso nel corso della visita di ieri pomeriggio organizzata da Confcooperative FedAgriPesca Emilia Romagna in due aziende agricole (Mariani Mauro e Balducci Maurizio) di Castel Bolognese (RA), socie di Agrintesa.
Ospiti d’eccezione l’assessore regionale all’Agricoltura Alessio Mammi, il direttore regionale dell’assessorato Valtiero Mazzotti e la presidente della Commissione Politiche economiche Manuela Rontini che, accompagnati dal presidente della Federazione Carlo Piccinini, dai vertici della Cooperativa e dai rappresentanti delle organizzazioni agricole provinciali, hanno toccato con mano l’efficacia delle ventole anti-brina nel proteggere le fioriture dei frutteti. In particolare, la produzione si è salvata laddove l’attivazione tempestiva delle ventole (che solitamente superano i 10 metri di altezza e intervengono in un raggio di alcuni ettari) ha mitigato la temperatura durante le ondate notturne di freddo, grazie allo spostamento di aria più calda dall’alto verso il basso.
“Dopo le gelate del 2020, abbiamo deciso in collaborazione con le associazioni agricole e cooperative, di realizzare un bando per i sistemi antibrina e questi sono i primi risultati, e sono risultati molto positivi e incoraggianti per la nostra Regione – ha dichiarato l’assessore Alessio Mammi -. Proprio per questa ragione lo ripeteremo nel 2021, mettendo nuove risorse per tutelare le produzioni dal gelo e dai cambiamenti climatici. Vedere gli effetti in maniera così tangibile è motivo di soddisfazione, che premia il notevole sforzo fatto per individuare le risorse necessarie, con le quali si è finanziato il 70% delle spese sostenute da coloro che hanno deciso di introdurre questi impianti.
Siamo consapevoli che il lavoro non è finito, ma anzi, la bontà di queste prime sperimentazioni ci spinge a proseguire ed aumentare il nostro impegno. Gli uffici hanno già avuto il mandato di mettersi al lavoro ed entro l’estate verrà riproposto un nuovo bando con ancora più risorse destinate alla difesa attiva delle produzioni. Nei prossimi giorni inoltre, nell’interlocuzione che avrò con il ministro Patuanelli, mi farò portavoce di queste esigenze, perché c’è in gioco una filiera importante che coinvolge quotidianamente migliaia di aziende e un numero significativo di lavoratori.
“I cambiamenti climatici stanno mettendo a repentaglio la continuità delle aziende agricole. La frutticoltura della nostra regione rischia davvero di scomparire se non si interviene per tempo, con gravi ripercussioni nell’indotto occupazionale ed economico del territorio – ha commentato Raffaele Drei, vicepresidente di Confcooperative FedAgriPesca Emilia Romagna –. Tra i numerosi sconvolgimenti generati dai cambiamenti climatici, con inverni miti e inizi di primavera particolarmente freddi, c’è anche l’anticipo delle fioriture dei frutteti che già da due anni coincide con gelate tardive devastanti per le coltivazioni. Il report del CSO Italy realizzato per l’Alleanza Cooperative Agroalimentari ha certificato solo per pesche, albicocche, susine e ciliegie un danno di 232 milioni di euro in Emilia-Romagna con oltre 200.000 tonnellate di prodotto perso a causa delle gelate”. Come spiegato da Drei alla presenza dell’assessore, “le aziende agricole devono essere messe nelle condizioni di proteggersi con importanti investimenti negli strumenti di difesa attiva delle produzioni. Bene ha fatto quindi la Regione a intervenire dopo le gelate dell’anno scorso con un bando da 4,2 milioni per coprire il 70% degli investimenti delle aziende per i sistemi anti-brina”. “Ora – ha puntualizzato Drei – siamo fiduciosi che venga fatto presto un altro bando con una dotazione finanziaria maggiore, visto che siamo al secondo anno consecutivo di gelate, ma sappiamo che questi sistemi di protezione possono solo attutire il danno e non coprirlo del tutto”. Il vicepresidente di Confcooperative FedAgriPesca ER ha così invitato la Regione a fare pressing sul Ministero affinché si acceleri l’erogazione degli indennizzi nazionali per le gelate entro fine anno, ricordando che si tratterà in ogni caso di contributi nazionali modesti e tardivi. Infine, Drei ha sottolineato come “gli strumenti assicurativi messi a disposizione dalle compagnie si siano rivelati del tutto inadeguati a fronteggiare il problema e non in grado di fornire le necessarie coperture per garantire la continuità delle imprese agricole”.
“Abbiamo presentato all’assessore due aziende d’eccellenza socie della nostra cooperativa, condotte da agricoltori lungimiranti che hanno compreso per tempo l’importanza di questi sistemi attivi di protezione, investendo risorse proprie e partecipando ai bandi della Regione. E i risultati, sulle loro produzioni, sono davvero evidenti” ha dichiarato Aristide Castellari, presidente di Agrintesa. “È fondamentale proteggere gli agricoltori e le loro produzioni – ha aggiunto -. La frutticoltura è un tassello essenziale per il tessuto economico dell’Emilia-Romagna: penso alle migliaia di imprese agricole impegnate e all’indotto occupazionale, sul fronte della raccolta e della lavorazione del prodotto. Senza un’adeguata disponibilità di frutta, diventa impossibile anche per le strutture cooperative mantenere il proprio posizionamento commerciale, soprattutto nei mercati esteri. Per questo è fondamentale che le istituzioni sostengano la filiera agricola incentivando investimenti per la difesa e protezione delle coltivazioni. Agrintesa, da sempre, è impegnata a fianco dei propri soci produttori nell’affrontare le difficoltà indotte dal cambiamento climatico sia attraverso il supporto del proprio Ufficio Tecnico, sia fornendo assistenza per l’accesso a bandi e finanziamenti importanti, come quello della Regione per l’acquisto dei sistemi antibrina”.