«Qualità, genuinità e provenienza locale devono caratterizzare il prossimo bando del programma “Frutta e verdura nelle scuole”». Lo afferma Manuela Rontini in un’interrogazione presentata ieri mattina in cui chiede alla Giunta di “sostenere l’inserimento nel bando di questi elementi valutativi richiedendo l’utilizzo di prodotti Dop e Igp”. La consigliera del Partito democratico sottolinea infatti come i due marchi, “grazie ai loro disciplinari approvati dall’Unione Europea, garantiscono in modo inequivocabile elevatissimi standard e la provenienza da specifici e ben individuabili territori”. Una richiesta subordinata all’invito, sempre rivolto all’esecutivo regionale, “di intraprendere azioni per sostenere la proposta di regionalizzare il prossimo bando del progetto europeo”. Azione auspicata dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome.
L’atto ispettivo nasce dalle segnalazioni di scuole, di tutta Italia e molte anche dell’Emilia-Romagna, della qualità discutibile della frutta e della verdura proposta: “Acerbe, troppo mature, fuori stagione, ammuffita”. A queste, continua Rontini nell’interrogazione, si sono aggiunte “le irregolarità sollevate dagli organi di controllo sul confezionamento e sull’etichettatura non conforme alle leggi europee”. La consigliera dem mette in risalto come questi episodi, già gravi, sono diventati “clamorosi” quando si sono verificati nella zona del Cesenate, “zona ortofrutticola di rilevanza internazionale dove è stata distribuita frutta spagnola”.
A queste criticità si sono aggiunti gli annunci, scrive Rontini nell’atto, di “Apo Conerpo, Apofruit e Orogel fresco che hanno scelto di non partecipare al bando, segnalando la limitazione dell’importanza della qualità. Annuncio seguito dalla manifestazione di ampia disponibilità a collaborare per il ripristino dei valori fondanti del progetto europeo. Collaborazione- termina la consigliera- che evidentemente non è stata colta da chi di dovere”.