Scoppia il caso Fratelli d’Italia a Lugo. Sabato 23 dicembre il partito inaugura la propria sede in città, intitolandola a Giuseppe Compagnoni. La scelta ha fatto insorgere la controparte politica ed è stata fatta partire persino una raccolta firme sul sito Change.org da parte di alcuni cittadini.
“Al di là dell’essere il ‘padre’ del Tricolore, la complessità della figura di Compagnoni è tale che merita di essere riassunta in alcuni punti, che ne rendono inconciliabili le idee portanti con questa formazione politica” spiegano i promotori della petizione.
“Della triade “Dio, patria e famiglia”, cara a Fratelli d’Italia, al nostro concittadino appartiene ben poco. Nel 1794 abiurò I voti sacerdotali, mosso dall’idea che la religione dovesse essere improntata alla tolleranza, rispettosa degli altri culti e fondata sulla separazione tra Stato e Chiesa.
Quanto all’idea di patria, mosso da ideali illuministi, Compagnoni coltivò un’idea sovranazionale, tant’è che fu insignito da Napoleone della corona di ferro del Regno Italico.
Essendo stato il primo scrittore italiano a dichiarare la pari dignità di culto, ci si chiede come un partito che, pur avendo preso le distanze dalle leggi razziali, continua a non definirsi “antifascista”, pur sapendo che fu il fascismo a promulgarle, possa appellarsi all’eredità dell’intellettuale lughese.
Non sfugge, infine, che la presenza nel simbolo di FDI della fiamma, che richiama la memoria dell’autoritarismo mussoliniano, abbia poco a che vedere coi principi liberali di Compagnoni”.
“Giù le mani da Compagnoni” è invece la risposta di Europa Verde. “Dopo le strumentalizzazioni di Atreju, il simbolo della festa nazionale di Fratelli d’Italia, denunciate dagli eredi dell’autore de La storia infinita, il tedesco Michael Ende, che ha inventato il famoso personaggio e che era molto vicino alle idee dei socialisti e dei Verdi, come affermato dall’esecutore testamentario Roman Hocke, il partito di Giorgia Meloni ci prova anche a Lugo ad appropriarsi di qualcosa che non è “suo”.
Il lughese Compagnoni è sì considerato il “padre del Tricolore”, in quanto propose di adottare la bandiera nazionale verde, bianca e rossa nel congresso cispadano di quella che era un a repubblica rivoluzionaria, ma era anche un prete spretato. Primo costituzionalista italiano, fu favorevole al voto alle donne e alle libertà civili.
Insomma, in pratica un alieno per le destre sovraniste che oggi vanno tanto di moda e che se lo apprezzassero veramente dovrebbero modificare il loro DNA”.
“Giuseppe Compagnoni non c’entra nulla con Fratelli d’Italia” è anche il parere di Rifondazione Comunista, Potere al Popolo,Unione Popolare e Cantiere in Movimento per Lugo 2024: “Compagnoni è un patrimonio culturale di tutti i lughesi e di tutti gli italiani e italiane, nella sua vita ha promosso i valori dell’illuminismo, che separano bene la Chiesa dallo Stato, era a favore della Repubblica, fece parte di una delle prime italiana quella Cispadana che era filo francese napoleonica, ha promosso l’adozione del tricolore, e anche se mori nel 1833 possiamo dire che fu uno dei tanti intellettuali a seminare l’idea di Italia unita.
Basterebbe solo questo per far capire che con Fratelli d’Italia del dio, patria e famiglia non c’entra nulla, un partito ipocrita, il quale vuole difendere valori iper-cristiani obbligando gli altri a vivere secondo canoni ai quali loro stessi non adempiono.
A rendere tutto ancora più inaccettabile è che Fratelli d’Italia parla di patria da difendere e vorrebbe impadronirsi di Compagnoni, mentre nel loro simbolo hanno la fiamma tricolore della tomba di Mussolini.
Oltre al richiamo del fascismo, di cui FDI fa finta di prendere le distanze, Mussolini vendette l’Italia più volte alla Germania nazista di Hitler, l’ultima volta fondando la Repubblica di Salò, altro che patrioti.
Inoltre a presenziare all’inaugurazione ci sarà Galeazzo Bignami, un personaggio a cui piace girare con la svastica nazista.
Date le nostre radici e il contributo di sangue che le compagne e compagni hanno dato per liberare l’Italia dal nazi-fascismo, per scrivere quel capolavoro che è la Costituzione Italiana Antifascista e dato che riconosciamo in Giuseppe Compagnoni un intellettuale che appartiene a tutti e tutte, siamo favorevoli alla petizione promossa da alcuni cittadini e vi invitiamo a sottoscriverla”