Come diffuso nelle ultime ore, la Giunta comunale di Ravenna ha adottato una proposta di delibera relativa alla volontà di acquistare l’immobile di piazza Kennedy attualmente, dal 2021, sede dell’Accademia di Belle Arti e dell’Istituto superiore di studi musicali “Giuseppe Verdi”. La proposta di delibera dovrà ancora essere votata in Consiglio comunale e dopo l’eventuale approvazione verrà inviata alla proprietà auspicandone l’accoglimento.

“Un investimento lungimirante – dice Chiara Francesconi, candidata alle prossime elezioni amministrative del Comune di Ravenna come capogruppo della Lista civica Progetto Ravenna – che valorizza due eccellenze della nostra città e porta a compimento un percorso iniziato anni fa. L’idea di creare un Polo delle Arti nel cuore della città non nasce oggi, ma è frutto di un lavoro politico e amministrativo che ho seguito personalmente negli anni, a partire dal 2017. Da allora ho sempre sostenuto la necessità di una sede comune, accessibile e funzionale, in grado di unire alta formazione, vocazione turistica e identità culturale ravennate. Verdi e Accademia, sono da considerarsi a tutti gli effetti istituti di pari livello di quelli universitari, motivo per il quale l’attenzione nei loro confronti deve essere massima e costante”.

L’acquisto dell’immobile rappresenta, per Chiara Francesconi impegnata da sempre sui temi dell’alta formazione, un investimento che guarda al futuro: “Oggi quella intuizione si traduce in una scelta concreta, economicamente vantaggiosa e strategicamente coerente con l’obiettivo di fare della cultura e dell’arte un motore di sviluppo. Rafforzare le istituzioni formative significa anche attrarre studenti, talenti e visitatori, restituendo centralità a un’area urbana che diventa presidio di creatività e innovazione”.

Un percorso, quello intrapreso, che ha sempre messo al centro il valore della sinergia tra i due enti: “L’Accademia e il Verdi hanno caratteristiche diverse, ma complementari. L’individuazione di una sede condivisa – conclude Chiara Francesconi – e l’idea di spazi aperti anche alla cittadinanza come auditorium, mostre ed eventi, sono tasselli di una visione che oggi può finalmente consolidarsi. Il patrimonio pubblico si arricchisce, i costi di gestione si razionalizzano e Ravenna si dota di una casa dell’arte e della musica all’altezza delle sue ambizioni”.