“Secondo qualcuno l’Italia sta subendo una invasione da parte degli africani. Eppure c’è stato un periodo in cui erano gli italiani ad andare in Africa (e non ci andavano mica con i barconi fuggendo da fame e guerre…).
Il 17 luglio 1894, il faentino Francesco Carchidio al comando del suo squadrone di cavalleria cade in battaglia presso Cassala, nel tentativo di reprimere gli indigeni sudanesi. Perché era così lontano da casa? E quali erano gli interessi dell’Italia in Africa durante il periodo del colonialismo?”
Venerdì 19 ottobre alle ore 21, presso la Bottega Bertaccini di Faenza, Mattia Randi presenta il suo libro “Faenza coloniale – La città, Francesco Carchidio, l’Africa” (White Line Edizioni). Dialoga con l’Autore Valerio Ragazzini.
Il testo di Mattia Randi si sviluppa su tre piani narrativi: quello nazionale e internazionale sul rapporto fra gli stati colonialisti, quello locale del dibattito pro o contro la presenza italiana in Africa che infiammò anche la nostra città, e infine quello personale del capitano Francesco Carchidio che a proposito della sua avventura scriveva “Io in Africa ci vado volentieri, perché era mia aspirazione, come è del resto mia aspirazione l’acquistar fama, gloria e onore”.
Mattia Randi, giovane studioso faentino, laureato col massimo dei voti in Scienze Storiche all’Università di Bologna, è uno dei fondatori della rivista “Novantasei – letteratura, arte e storia in Romagna”. Nel 2017 ha pubblicato il libro “Donne antifasciste. Cinque storie faentine”.