FP CGIL e UIL FPL esprimono grande soddisfazione per l’esito dello sciopero, del 17 novembre, del terzo settore nella provincia di Ravenna. “Pur in conformità alle norme che garantiscono la tenuta dei servizi pubblici essenziali, anche se affidati ai privati, l’adesione delle lavoratrici e dei lavoratori è stata ampia e il presidio è stato ampiamente partecipato, in una suggestiva piazza XX settembre colorata per l’occasione di rosso e di blu” afferma Sara Massaroli responsabile cooperazione sociale di FP CGIL. “Si segnalano in tutta la provincia chiusure, come nei nidi e nelle scuole materne”.
“L’astensione dal lavoro, indetta congiuntamente dalle due sigle sindacali, ha visto la partecipazione massiccia dei delle lavoratrici e dei lavoratori impegnati nel settore, dimostrando una forte coesione e determinazione nella lotta per il riconoscimento dei loro diritti e la valorizzazione del loro prezioso contributo alla società. I lavoratori del terzo settore e della cooperazione sociale svolgono un ruolo fondamentale nella costruzione di una comunità solidale e inclusiva. Il successo dello sciopero è un segnale chiaro che la categoria è pronta a difendere con vigore i propri diritti e a promuovere condizioni di lavoro più giuste e dignitose” secondo i sindacati.
“Se i lavoratori della cooperazione sociale e del terzo settore si fermano, si bloccano tutti i servizi pubblici – aggiunge Leonardo Morelli, Referente Cooperazione Sociale della UIL FPL -. Sempre più servizi sono affidati alla cooperazione e terzo settore nel nostro territorio, a lavoratori che tramite stipendi da fame, con contratti scaduti da anni che tardano ad essere rinnovati, garantiscono la tenuta del tessuto sociale e assicurano servizi essenziali per la serena quotidianità dei loro concittadini”.
“L’attuale legge finanziaria, oltre a dimostrarsi iniqua, dimentica letteralmente i lavoratori del terzo settore: persone che svolgono mansioni particolarmente gravose, non solo come OSS od educatori, ma anche come infermieri e personale ausiliario, senza dimenticare i lavoratori addetti al porta a porta e operanti nei centri di raccolta nell’ambito dell’igiene ambientale, e con non poche difficoltà riusciranno ad arrivare alla prevista età pensionabile. Turni pesanti e logoranti sono sempre all’ordine del giorno, così come i part time involontari che non consentono di arrivare alla fine del mese con stipendi non in linea con il costo della vita.
Nulla viene fatto per tutelare oggi il loro potere di acquisto, di fronte ad una inflazione stabilmente in doppia cifra, mentre il pensionamento rimane un miraggio, essendo il Governo riuscito nel miracolo di peggiorare la Legge Fornero, con “quota 103” e l’aumento a 61 anni come anzianità per accedere ad “opzione donna”. Si tratta di una manovra economica non condivisibile nemmeno sul tema della sanità e sul sistema fiscale, nonché sull’idea vera e propria di sviluppo del nostro Paese”.
FP CGIL e UIL FPL desiderano ringraziare tutti i lavoratori che hanno aderito allo sciopero, dimostrando coraggio e coesione nel perseguire obiettivi comuni. La partecipazione attiva e il sostegno della comunità sono elementi essenziali per ottenere progressi significativi e miglioramenti nelle condizioni lavorative.