“La scuola è il luogo per eccellenza del sapere, della crescita e del rispetto. È il luogo in cui si pratica e si respira la convivenza civile e democratica. I fatti, riguardanti l’episodio avvenuto in una scuola di Lugo, dovranno essere valutati da chi ne ha la responsabilità e sanzionati con la tempistica e le modalità procedurali che la legge impone, anche per i procedimenti disciplinari a carico di studenti e studentesse. La violenza non può mai essere tollerata o giustificata. La scuola è per definizione una comunità educante, in cui il sapere, il rispetto, l’inclusione, la tolleranza, l’educazione, il progetto democratico ne sono i capisaldi. Per queste ragioni è estranea a giudizi sommari o di parte.

Pur riconoscendo il diritto di ogni cittadino e gruppo politico di esprimere le proprie opinioni, la Flc Cgil e la Cgil di Ravenna ritengono che la raccolta di firme organizzata da due associazioni politiche lughesi per chiedere l’allontanamento della dirigente scolastica del Polo Tecnico Professionale di Lugo, sia strumentale, inaccettabile e lesiva, oltre che della dignità delle persone coinvolte, dell’autonomia delle istituzioni scolastiche, che deve invece essere sempre rispettata e preservata.

L’episodio della rissa tra studenti, che è la spia di un disagio giovanile e di una sempre più dilagante povertà educativa che si manifesta anche all’interno degli ambienti scolastici, non può essere utilizzato per motivi ideologici da soggetti che hanno l’obiettivo politico di screditare un’istituzione e tutto il personale scolastico che in esso opera e che, faticosamente ma con grande dignità, svolge ogni giorno il proprio lavoro con dedizione e responsabilità.

Non serve a nessuno gridare a una giustizia sommaria di fronte alle tante complessità dell’ambiente scolastico, delle storie peculiari dei ragazzi che lo frequentano. È la comunità scolastica nel suo insieme, eventualmente anche con il sostegno delle istituzioni e dei servizi del territorio, che può svolgere un ruolo cruciale nel garantire un ambiente sereno e adatto alla crescita educativa degli studenti. L’intromissione di partiti politici nelle decisioni scolastiche rischia di creare un polverone nocivo per l’efficacia dell’azione educativa e certamente compromette l’indipendenza delle scuole, che devono rimanere libere da influenze esterne per poter operare nel migliore interesse esclusivo degli studenti e delle famiglie. È sempre utile il dialogo costruttivo, rispettoso e aperto con le parti interessate, ma le decisioni riguardanti le scuole devono sempre essere prese nel rispetto dell’autonomia e della professionalità degli operatori scolastici. Ricostruire un clima civile è la cifra necessaria per affrontare le criticità evitando speculazioni sulla pelle dei ragazzi e sull’insieme della comunità educante.”