Il 25 gennaio è stata sottoscritta la stesura definitiva del contratto collettivo nazionale (Ccnl) per l’industria alimentare 2019-2023 tra Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil e dodici associazioni datoriali del settore. Questo atto consolida l’ottimo risultato raggiunto attraverso l’azione delle tre sigle sindacali, unita a quella dei lavoratori del settore. “Siamo di fronte a un rinnovo di grande valore – commentano Laura Mazzesi di Flai Cgil, Sergio Modanesi di Uila Uil e Roberto Cangini di Fai Cisl – che, oltre all’aumento salariale, riconosce alcuni aspetti normativi fondamentali come la classificazione del personale che andrà a definire le figure professionali di domani e il rafforzamento della formazione, attraverso il coinvolgimento di università e istituti di ricerca, in linea con gli obiettivi che il nostro Paese si pone, all’interno del contesto europeo, in materia di digitalizzazione e di green economy, quindi di una nuova economia che richiede lavoratori qualificati”.
Restano tre le associazioni che non hanno ancora aderito al rinnovo del Ccnl e una sola azienda su tutto il territorio della provincia di Ravenna: il Molino Spadoni. “Nonostante i vari solleciti fatti all’azienda di applicare il Ccnl – continuano i sindacalisti – siamo ancora oggi di fronte a una netta chiusura e a molti lavoratori senza il rinnovo del loro contratto nazionale. Per questi motivi oltre a riconfermare la nostra azione di lotta, attraverso il blocco degli straordinari, delle flessibilità e delle prestazioni aggiuntive, proclamiamo lo sciopero generale per l’intera giornata del 13 marzo di tutti i lavoratori del Molino Spadoni. La nostra lotta continuerà affinché ogni lavoratore abbia riconosciuto il suo diritto al Ccnl”.