Nello scorso fine settimana un uomo di 30 anni, pregiudicato di origini campane, è stato arrestato in flagranza a seguito di truffa ad una pensionata settantaduenne di Russi. Il reato, si era appena verificato nel primo pomeriggio dello scorso 12 aprile a Russi quando una pattuglia dei carabinieri del locale Stazione, impegnata in un servizio di vigilanza dinamica preventiva nel territorio, mentre transitava in via Via Liguria, nei pressi del centro sociale “Porta Nuova”, luogo maggiormente frequentato da persone anziane, ha notato uno sconosciuto che di corsa e fare circospetto usciva da uno stabile, cercando rapidamente di raggiungere la sua autovettura, risultata poi a noleggio. I militari, insospettiti dal comportamento dell’uomo e non riconoscendolo tra i normali frequentatori di quelle zone, hanno subito bloccato l’auto e identificato il giovane a bordo, con contanti e monili in oro, per i quali non riusciva a fornire una credibile motivazione in merito al loro possesso.
E’ bastato un attimo ai Carabinieri per capire cosa fosse accaduto: infatti si è subito accertato che la donna, trovata davanti la porta della sua abitazione, in lacrime ed in forte stato confusionale, era stata appena oggetto di truffa.
La vittima, una volta che i militari sono riusciti a tranquillizzarla, ha raccontato loro che poco prima aveva ricevuto una telefonata da un sedicente Maresciallo dei Carabinieri, allarmandola circa il fatto che suo nipote era l’autore di un sinistro stradale, era stato arrestato e che aveva bisogno di contanti per essere rilasciato. Per tale motivo, quindi, avrebbe dovuto consegnare contante e oggetti di valore ad un suo collaboratore, l’arrestato appunto, che le avrebbe citofonato di lì a poco.
Convinta dalla storia ed in preda alla preoccupazione, la donna non aveva esitato a consegnare nelle mani dell’uomo, oltre duecento euro in contanti, alcuni preziosi ed il suo bancomat con relative credenziali. Il tutto è stato recuperato interamente recuperato e restituito alla vittima.
L’arrestato nella tarda mattinata di oggi, su disposizione del magistrato di turno della Procura della Repubblica di Ravenna, dopo aver trascorso la notte nella cella di sicurezza della caserma di via Pertini, è stato accompagnato in Tribunale per l’udienza direttissima, durante la quale è stato convalidato il suo arresto. L’uomo ha patteggiato una condanna ad otto mesi di reclusione con pena sospesa.
L’attività svolta, rientra in una forte intensificazione del contrasto al fenomeno delle truffe in danno delle fasce deboli, posto in essere dal Comando Provinciale Carabinieri di Ravenna, su tutto il territorio del capoluogo.
Si precisa che il deferimento in stato di arresto è un provvedimento adottato d’iniziativa da parte del reparto procedente e che, per il principio della presunzione di innocenza, la colpevolezza delle persone sottoposte ad indagini in relazione alla vicenda sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna.