I Carabinieri della Compagnia di Cervia – Milano Marittima, nel corso dei servizi preventivi effettuati nella settimana in corso su tutto il territorio del comune di Cervia hanno arrestato due persone.
In particolare, i Carabinieri della Stazione di Savio hanno arrestato un cittadino di nazionalità rumena di trent’anni. L’uomo a bordo della propria auto, per dissidi di natura economica, raggiungeva sulla S.S. 16 un’altra autovettura guidata da alcuni suoi connazionali, colpendola più volte con il proprio veicolo. Una volta arrestata la marcia del mezzo dei connazionali per i danni subiti, l’uomo scendeva dalla propria auto per percuotere uno dei due connazionali. Rimessosi alla guida dopo poco contattava i carabinieri sul numero di emergenza 112 denunciando, falsamente, di essere stato rapinato poco prima da quei connazionali che pochi minuti prima aveva picchiato. L’uomo è stato arrestato per violenza privata, danneggiamento, lesioni personali e calunnia. Dopo le formalità di rito l’arrestato è stato tradotto presso la casa circondariale di Ravenna. Il Gip di Ravenna, lunedì mattina, dopo la convalida dell’arrestato ha disposto l’applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti del pregiudicato.
Medesimo reparto ha rintracciato in un hotel della riviera una cittadina rumena destinataria di un ordine di carcerazione. La donna, domiciliata in Puglia, si era trasferita in Romagna per essere impiegata nella pulizia delle camere di una struttura alberghiera. Ieri pomeriggio i carabinieri di Savio si sono presentati in albergo e le hanno notificato il provvedimento emesso dalla Procura di Andria nel decorso mese di marzo. In particolare la donna dovrà scontare la pena di anni 4, mesi 3 e giorni 3 di reclusione, oltre alla multa di 600 euro, per delle condanne pronunciate dal Tribunale di Torre Annunziata e Andria, per associazione a delinquere di stampo mafioso e frode informatica.
Infine i Carabinieri di Cervia, hanno applicato, nei confronti di un cittadino di nazionalità moldava di trent’anni, la misura cautelare dell’allontanamento dalla casa famigliare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla vittima, mantenendo una distanza non inferiore ai 500 metri. La misura, richiesta dalla Procura di Ravenna è stata disposta dal Gip che ha adottato uno dei provvedimenti previsti dalla nuova normativa, cosiddetta codice rosso.