“Aiutatemi, sono rimasta senza benzina e devo raggiungere la mia abitazione a Lugo, ho in auto anche mio figlio piccolo, sono disperata, ho dimenticato la borsa con il portafoglio ac asa e non so come fare”. Con questa scusa, mostrando anche il figlio minore effettivamente a bordo del proprio veicolo, una ragazza forlivese di circa 40anni è riuscita a farsi consegnare dai passanti che incrociava sulle strade di Faenza banconote da 5-10 e anche 20 euro al fine di fare rifornimento al veicolo rimasto a suo dire a secco.
La ragazza ha poi promesso che avrebbe restituito entro brevissimo tempo le somme ricevute, lasciando un numero telefonico e un nome falso a chi l’aveva aiutata. La cosa è andata avanti fin quando una sua coetanea faentina, dopo averle consegnato una banconota da 20 euro, ha pensato anche però di annotarsi il numero di targa. Non avendo più notizie,dopo un paio di giorni ha provato a telefonare al numero fornitole dalla presunta bisognosa, scoprendo così di essere rimasta vittima di una truffa.
La ragazza faentina si è quindi presentata al Comando della Polizia Locale di Faenza per denunciare la vicenda. Con il numero della targa, i vigili hanno verificato, grazie al sistema di controllo dei varchi targa che, permette di tracciare tutti gli ingressi e le uscite di veicoli in città, che l’auto della truffatrice era praticamente tutti i giorni a Faenza e che l’intestataria era una ragazza forlivese che corrispondeva esattamente alla descrizione fornita al momento della denuncia dalla sua coetanea faentina.
Convocata in via Baliatico, la ragazza forlivese in lacrime ha ammesso la truffa ed ha restituito i venti euro. La querela da parte della vittima del raggiro è stata quindi ritirata, anche se l’intera vicenda dovrà essere comunque esaminata dalla Procura di Ravenna alla quale spetterà poi l’ultima parola per la chiusura definitiva del procedimento. La vicenda mette in risalto come sia di estrema importanza, in casi sospetti, riuscire a prendere la targa di un eventuale veicolo coinvolto in dinamiche poco chiare. Con la targa è infatti possibile svolgere una serie di accertamenti investigativi che, in molti casi risultano preziosi per lo sviluppo delle indagini.