Nonostante i danni provocati dal fortunale, il centro anziani Silvagni di Voltana è stato immediatamente messo in sicurezza e questa mattina ha ospitato la festa dei compleanni di luglio, in primis quello della signora Colomba Cavina, che ha spento 101 candeline.
Le altre ospiti della struttura che hanno festeggiato il compleanno sono: Nunzia Barelli (95 anni), Clotilde Bartolotti (94), Carla Grilli (88), Marialuisa Salvadori (83) e Fede Saviotti (78).
Hanno portato gli auguri l’amministratrice unica dell’Asp dei Comuni della Bassa Romagna Emanuela Giangrandi, la direttrice Monica Tagliavini e Rita Palumbo del centro anziani Silvagni assieme agli operatori della struttura.
La festa ha coinvolto tutti gli ospiti, con musica e canzoni assieme a Dante e una grande torta.
Nata il 27 luglio 1922 a Riolo Terme allora Riolo dei Bagni, figlia di agricoltori, la signora Colomba racconta di avere vissuto la propria infanzia a Monte Mauro «con la famiglia: abitavamo tutti insieme ed eravamo in quindici. Ho studiato soltanto fino alla quarta elementare – racconta – anche perché per arrivare a scuola ci mettevo molto tempo, la mia scuola era a Borgo Rivola. Per andare a scuola dovevo attraversare la montagna e il fiume con il freddo, la neve e il gelo, sempre da sola… Quanti pianti mi sono fatta… Se la scuola fosse stata più vicina, la strada più comoda e avessimo avuto più soldi mi sarebbe piaciuto molto continuare a studiare. Dopo che ho lasciato la scuola prima ho lavorato a casa aiutando mia madre con le faccende domestiche poi ho cominciato a lavorare nei campi insieme ai miei fratelli.»
Dopo aver compiuto 20 anni la signora Cavina ha conosciuto il futuro marito Guido e con lui si è trasferita a Bagnara di Romagna. Dapprima Guido non era ben visto dai genitori perché di 13 anni più grande, poi però tutto è andato bene: il matrimonio si è celebrato nel 1946 e nel 1954 è nata la figlia Enrica.
«Il segreto per arrivare a 101 anni – spiega ancora Colomba Cavina – è lavorare forte, forte, forte come ho lavorato io, giorno e notte. Qui in struttura ho anche incontrato una mia vecchia vicina di casa, Emma, e ne sono stata molto felice.»