Ricorre oggi la Festa dell’Artiglieria. A causa dell’emergenza sanitaria da Covid-19 non è stato possibile celebrarla in maniera partecipata come negli altri anni, ma il vicesindaco Eugenio Fusignani e il presidente dell’associazione nazionale Artiglieri d’Italia, sezione di Ravenna, tenente colonnello Mario Doria, si sono recati al Parco dell’Artigliere, che ospita il monumento dedicato ai caduti, per la deposizione di una corona di alloro.
“Provo sempre commozione ad onorare l’Artiglieria – ha affermato Eugenio Fusignani, peraltro ex artigliere – denominata anche “Arma Dotta”, soprattutto quando lo faccio in veste istituzionale; l’artiglieria fu determinante, con la 6^ Armata, per sconfiggere definitivamente l’11^ Armata austro-ungarica sulle rive del Piave. La celebrazione odierna richiama, tra l’altro, la Battaglia del Solstizio, i cui esiti furono determinanti per la vittoria italiana nella Grande Guerra. A 102 anni di distanza da quegli eventi, tragici ed eroici, che andarono dal 15 al 21 giugno 1918, non si può non ricordare il sacrificio degli oltre 600.000 italiani morti nella Grande Guerra. Quella guerra fu il banco di prova dell’Esercito Italiano unitario frutto della somma delle varie Forze Armate dei singoli stati preunitari. Quegli uomini provenienti da tutte le regioni d’Italia, che non parlavano la stessa lingua, ma che condividevano lo stesso ideale e la stessa sorte, costituirono il cemento unitario ancor prima che il vessillo Tricolore fosse innalzato sul Castello di Trento o sulla Rocca di San Giusto a Trieste. Ricordare non è solo un esercizio di memoria ma è il modo per rivolgere un commosso pensiero a tutti i caduti dell’Artiglieria e a quanti, dai moti del Risorgimento alla guerra della Liberazione, hanno sacrificato la loro vita per edificare il sacro tempio della Repubblica, sorretto dai tre pilastri di Libertà, Uguaglianza, e Fraternità”.