Come candidato Sindaco del Partito Comunista, vorrei dare voce agli inquilini delle case popolari, che si trovano in molti casi in condizioni abitative a dir poco fatiscenti, grazie all’incuria e al totale disinteresse da parte di ACER, l’ente preposto alla gestione delle case popolari, e delle giunte comunali presiedute dal Partito Democratico che si sono susseguite negli ultimi decenni.
Il tema dell’edilizia popolare a Ravenna è stato relegato nel dimenticatoio ormai da decenni; la politica dello scaricabarile tra ACER e giunta comunale è ormai una farsa degna della commedia dell’arte. L’ACER e la sua dirigenza, invece di risolvere i problemi: ristrutturare le case fatiscenti o mettere in pratica un piano di ampliamento dell’offerta (sono più di 1200 le famiglie in attesa di un alloggio), fa orecchio da mercante e sembra più propensa ad assicurarsi la riscossione degli affitti – come un locatario privato qualsiasi – e a criticare i residenti, rei di portare alla luce le incompetenze dell’ente gestore e i gravi problemi degli alloggi in cui vivono e per i quali pagano un affitto.
Gli inquilini delle case popolari di via Patuelli 10-22 (ma non solo, pensiamo anche a quelli di via Dorese) segnalano ormai da anni ad ogni partito o lista politica i seguenti problemi: infiltrazioni d’acqua, muri esterni fatiscenti, muffe, condizioni di insalubrità degli appartamenti, etc. Dopo decenni sono ancora in attesa di risposta.
L’ultima beffa ai danni degli inquilini risale ad un anno fa. Dopo insistenze, richiami, ordini del giorno nei consigli territoriali, si riesce ad ottenere il sopralluogo di un ingegnere, che redige una relazione tecnica. Il Comune avvisa l’ACER dei gravissimi problemi in essere, allegando la relazione tecnica a Febbraio 2020. Il Comune si impegna a risolvere il problema e gli inquilini ci sperano. Ma, come sempre, dopo pochi mesi finisce tutto nel dimenticatoio. Trascorso oramai un anno dalla promessa di fare qualcosa, nulla è stato fatto, né da parte dell’ACER, né tanto meno dal Comune, che ha pensato bene di disinteressarsi definitivamente della cosa. Hanno aspettato dieci anni, potranno aspettarne undici – devono aver pensato.
Come candidato sindaco e come Partito Comunista chiediamo conto sia alla dirigenza ACER e sia alla giunta comunale del loro vergognoso comportamento e disinteresse nei confronti di problemi gravissimi, che affliggono decine di famiglie, che lorsignori trattano evidentemente come “cittadini di serie B”.
Se a tutto questo aggiungiamo la liberalizzazione degli sfratti per morosità (sbloccata in questi giorni dallo Stato), grazie alla quale a Ravenna saranno a rischio oltre 500 famiglie, che causa covid, licenziamenti o problemi di lavoro non sono riuscite a pagare gli affitti ai padroni di casa, ci possiamo rendere conto della tragica condizione nella quale si troverà la nostra comunità da qui in avanti. Una situazione che l’attuale giunta PD non ha il benché minimo interesse a risolvere.
Il nostro partito mette la questione delle case popolari tra i primi punti del nostro programma. Il rilancio dell’edilizia popolare di qualità, la ristrutturazione degli edifici esistenti e la loro messa in sicurezza saranno le prime voci di spesa della nostra giunta.
Dobbiamo ribaltare l’ordine di spesa del Comune – che oggi vede ingenti investimenti in favore degli interessi privati di pochi – e mettere al primo posto gli stanziamenti a favore della collettività e di chi ha più bisogno.