“Leggo con molto disappunto che il “governo dei migliori” sta frenando nuovamente sulle estrazioni del gas italiano. Purtroppo, questa nuova frenata, andrà soprattutto a colpire il nord Adriatico e, di conseguenza, Ravenna” commenta Alberto Ferrero, capogruppo di Fratelli d’Italia in consiglio comunale e coordinatore provinciale del partito.
Fratelli d’Italia ha presentato una mozione al consiglio regionale dell’Emilia-Romagna che chiede alla giunta di proseguire nel sollecitare il Governo italiano alla riattivazione dei canali di estrazione di gas esistenti in Adriatico, di adeguare i propri piani strategici alla luce della recente pubblicazione del Pitesai e di adottare ogni iniziativa utile, anche economica per la riattivazione dei canali di estrazione esistenti.
“Il Governo ha addotto come scusa a questo nuovo cambio di programma, il fatto che la guerra in Ucraina abbia imposto di trovare in fretta fonti alternative al gas russo, mentre, l’apertura di nuovi pozzi, necessiterebbe di tempo” continua Ferrero. “Faccio presente che l’attuale situazione, figlia di sbagliate politiche portate avanti da anni, che hanno ridotto la produzione di gas nazionale da 20 miliardi di metri cubi annui nel 2000 agli attuali 3,5 miliardi è dovuta anche alle decisioni prese, guarda caso, da molti partiti che oggi sono al governo. Inoltre, se si ragiona sempre con l’ottica del tutto subito, non si farà mai niente di strutturale e non si uscirà mai dalla logica emergenziale. Sottolineo, inoltre, che in Adriatico sono presenti molti pozzi che darebbero ancora gas, ma sono chiusi da anni, anche a causa dell’incertezza che regna sulla materia. La riapertura di questi è necessaria e potrebbe avvenire in breve tempo. Oltre a questo la transizione ecologica, si stima, avverrà in 10-15 anni, un lasso di tempo che permetterebbe di mettere in produzione e sfruttare anche nuove aree di cui l’alto Adriatico è ricchissimo e portare così, in maniera strutturale, la produzione nazionale a livelli vicini a quelli del 2000. Fratelli d’Italia è uno dei pochi partiti che coerentemente si sta battendo da tempo per sfruttare il gas italiano ed in particolar modo quello nell’alto Adriatico, consapevole del fatto che il metano è, fra i combustibili fossili, il meno inquinante e l’unico utilizzabile nella transizione energetica”.