“La città sta soffrendo di una crisi congiunturale derivata sia da anni stagnazione sia dall’epidemia, a causa della quale, nel primo trimestre dell’anno, le richieste di cassaintegrazione nella nostra provincia sono aumentate del 152%. Io domando e lo chiedo a chi oltre ad essere il Sindaco della nostra città è anche un esponente del partito che governa la nostra nazione, se la cassaintegrazione sarà riconfermata, qualora ce ne fosse bisogno o se, dopo i primi mesi, ci si dovrà affidare alla buona sorte”.
Lo afferma Alberto Ferrero, portavoce provinciale di Fratelli d’Italia, commentando gli ultimi dati pubblicati dalla Camera di Commercio: “Dalle colonne dei giornali vedo che si parla anche di importanti opere infrastrutturali che, tuttavia, sono in agenda da anni, ma purtroppo, come spesso avviene, si parla molto, ma poco si fa” Ferrero si sofferma poi sulle opere infrastrutturali su cui Ravenna discute da anni “Lo scavo del porto ne è un esempio. Già dai tempi del sindaco Angelini, poi diventato sottosegretario alle infrastrutture se ne parla. Ravennate, con interessi in città, risultato, niente. Che dire della E55, se ne parla da decenni, ma il risultato è sempre lo stesso. Da ultimo e, guarda caso, al contrario, chi dovrebbe non ne parla mai, il comparto oil&gas. Questo settore, a Ravenna, fra lavoratori diretti ed indotto riguarda o riguardava circa 10.000 persone. La scellerata propaganda del Movimento 5 Stelle, divenuta poi legge, ha portato un comparto di eccellenza quasi alla morte. L’Eni ha ventilato l’idea di fare di Ravenna il centro di stoccaggio della CO2, utilizzando i pozzi dismessi, tuttavia una trasformazione del genere, per quanto auspicata, necessiterebbe di una transizione di qualche anno e, nel frattempo, lo sfruttamento dei pozzi ancora produttivi, consentirebbe al comparto di mantenere gli attuali posti di lavoro. Di questo il Sindaco non parla mai. Forse per il fatto che a Roma il suo partito governa con chi ha decretato la chiusura del comparto in oggetto?”
Ferrero riserva poi un’ultima parola alla prossima campagna elettorale e alla possibile alleanza a Ravenna fra Partito Democratico e Movimento 5 Stelle:
“Da ultimo e, su questo, sono totalmente d’accordo col primo cittadino, de Pascale afferma che il primo anno di amministrazione non era preparato a diventare Sindaco ed ha dovuto studiare; forse ha bisogno di qualche altra ripetizione se, come pare, vuole replicare a Ravenna quanto avviene già a Roma, vale a dire l’alleanza col partito che ha decretato la chiusura dell’oil&gas con la conseguente perdita di migliaia di posti di lavoro. Ravenna merita decisamente di meglio, per questo invito sia il Sindaco che l’opposizione in consiglio comunale a tornare sulla Terra ed ad occuparsi di Ravenna e dei suoi problemi”.