“Le dichiarazioni degli amministratori emiliano romagnoli sulla questione alluvione non possono e non devono trovare terreno fertile!
Si leggono infatti da più parti dichiarazioni di esponenti di sinistra: da De Pascale a Priolo, per poi passare ad altri sindaci, secondo i quali sarebbe necessario un cambio di paradigma nella prevenzione del rischio idrogeologico in Regione, oppure che da maggio 2023 ad oggi sarebbe stato fatto tutto quanto umanamente possibile, o ancora che è di primaria importanza realizzare le casse di espansione, allargare gli argini.
La nota sciagurata delibera della Giunta regionale n. 195 adottata il 13 febbraio 2023, oltre ad avere tolto quasi totalmente i finanziamenti per lavori riguardanti il Fiume Lamone, facenti parte del Progetto di messa in sicurezza delle località Mezzano, Villanova, Traversara (poi puntualmente rifinanziati ad alluvione 2023 avvenuta), evidenzia a chiare lettere che, dal 2010 al 2020, la Regione ha ricevuto finanziamenti dallo Stato per ben 688.042.400 milioni di euro in aggiunta ai quali sono stati stanziati 381.083.079 milioni di euro di cofinanziamento regionale.
Oltre un miliardo di euro per la realizzazione di interventi urgenti e prioritari per la mitigazione del rischio idrogeologico!
Non solo.
È facilmente reperibile su youtube un video di sei anni fa di Bonaccini esultante per avere ottenuto oltre 80 milioni di euro per la realizzazione di diverse opere tra cui due casse di espansione, una delle quali a tutela proprio della bassa Romagna, ovviamente mai realizzata.
Non vi è quindi alcuna necessità di cambiare paradigma come sostengono gli amministratori locali, ma c’è solo bisogno che si adoperino per fare ciò per cui hanno ottenuto lauti finanziamenti dai contribuenti, quindi anche dai loro, speriamo, ex elettori.
Non si può accettare il loro tentativo di metterci tutti una mano sul cuore e fare congiuntamente mea culpa. È l’ennesima manovra inaccettabile di buttare la palla in tribuna.
È capibile l’imbarazzo, ma i tentativi di deresponsabilizzarsi dovrebbero trovare un limite nella decenza e nel rispetto dei cittadini.
Dopo decenni di comando in Regione e nella maggior parte dei comuni questi amministratori se ne sentono proprietari, confidenti che, ad ogni modo, verranno rieletti.
Noi ci rivolgiamo a tutti, anche ad indecisi ed elettori di sinistra che non si sentono più rappresentati e soprattutto tutelati da questa classe dirigente ormai orientata a gestire il potere consolidato in decenni piuttosto che ad amministrare i territori.”
Alberto Ferrero
Coordinatore provinciale Fratelli d’Italia
Capogruppo Fratelli d’Italia Consiglio Comunale