La Polizia di Stato di Forlì ha arrestato due uomini, un padre di 53 anni e un figlio di 25 anni, sorpresi con un ingente quantitativo di droga a bordo dell’auto su cui viaggiavano. L’episodio è avvenuto sabato 26 ottobre lungo la diramazione di Ravenna dell’autostrada A14, quando una pattuglia della Sottosezione Autostradale di Forlì ha notato un’auto con i due occupanti privi delle cinture di sicurezza e ha deciso di effettuare un controllo nell’Area di Servizio Sant’Eufemia, in direzione Imola.
Il nervosismo mostrato dai due, già noti alle Forze di Polizia per uso di sostanze stupefacenti, ha insospettito gli agenti, che hanno proceduto a un’ispezione più accurata del veicolo. All’apertura del bagagliaio, i poliziotti, colpiti da un forte odore di cannabis, hanno trovato all’interno di un borsone panetti incellophanati e sacchi neri pieni di infiorescenze vegetali.
Negli Uffici della Sottosezione dove i due sono stati condotti, gli agenti hanno poi rinvenuto, oltre a circa 10.000 euro in contanti e due telefoni cellulari, diverse tipologie di sostanze stupefacenti, come confermato dai test preliminari: oltre 400 grammi di hashish, poco più di mezzo chilo di marijuana e alcuni grammi di cocaina.
Ulteriori perquisizioni nelle abitazioni dei due, residenti nel ravennate, hanno portato al rinvenimento di bilancini di precisione, un altro mezzo chilo di marijuana e ulteriori 1.950 euro in contanti. Il denaro, i cellulari e la droga, che sul mercato dello spaccio avrebbero potuto fruttare fino a 6.000 euro, sono stati sequestrati.
Entrambi sono stati arrestati per detenzione al fine di spaccio di sostanza stupefacente e condotti presso la Casa Circondariale di Ravenna. In sede di convalida degli arresti, il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Ravenna ha disposto per il 53enne gli arresti domiciliari, mentre per il 25enne ha imposto l’obbligo di dimora nel comune di Ravenna e di presentazione alla Polizia Giudiziaria quattro volte a settimana. Le accuse formulate nei confronti dei due arrestati sono attualmente in fase di indagine preliminare e devono ancora essere convalidate dalle competenti Autorità Giudiziarie.