“La licenza artistica sulle offese alle Forze dell’Ordine di cui si servono molti rapper è paradossale: Fedez accusa i Carabinieri di infamia insultandoli, da che pulpito si criticano le ingiustizie spacciando le aggressioni verbali per creatività” – così Antonio Nicolosi, segretario generale di Unarma, associazione sindacale dell’Arma dei carabinieri –
“Ciò che ci stupisce non è tanto il concetto di trasgressione banale che hanno questi rapper, ma il fatto che la procura di Milano, archiviando il procedimento contro Fedez, invii come messaggio che in Italia è concesso mancare di rispetto verso le autorità.
Si veda solo pochi giorni fa come Frah Quintale abbia ritratto il personale di Polizia, paragonandolo a maiali. Come sindacato a tutela dei Carabinieri – prosegue Nicolosi – ci domandiamo cosa sarebbe successo se le stesse frasi fossero state rivolte alla magistratura, avremmo avuto la stessa sentenza? È con queste decisioni che si minano le basi democratiche del paese: i Carabinieri sono baluardo di legalità e rappresentano il rispetto della democrazia, insultare le Forze dell’Ordine non ha nulla di trasgressivo: la vera trasgressione è ormai rispettare le persone che vi lavorano”.