È Federcoop Romagna una delle prime realtà ad aver già predisposto un piano per la seconda fase dell’emergenza COVID-19: sarà infatti firmato nelle prossime un accordo con le parti sociali che prevede l’osservanza di alcune norme igieniche e, in aggiunta, la possibilità per chi lo desideri di richiedere particolari dispositivi per maggiore sicurezza.
Sarà siglato nelle prossime ore il piano che Federcoop Romagna ha predisposto per organizzare il lavoro nelle proprie sedi di Ravenna, Forlì, Cesena e Rimini nella seconda fase dell’emergenza Covid-19.
Nella prima fase, partita nei primi giorni di marzo, gli accessi alle sedi erano limitate solo a chi aveva preventivamente richiesto appuntamento ed erano stati predisposti dei luoghi “neutri” per lo svolgimento di questi. Erano stati cancellati momenti formativi o riunioni che prevedessero assembramenti, spostando questi incontri, laddove possibile, su piattaforme digitali. Sono state ridotte le presenze fisiche dei dipendenti consentendo lo smart working.
La “fase 2” secondo Federcoop avverrà secondo standard rigorosi e definiti: una capillare e tempestiva informazione a clienti e dipendenti attraverso mezzi on e off line, controllo della temperatura corporea a coloro che entreranno nella sede, maggiore pulizia e sanificazione degli uffici, diffusione di informazioni sulle pratiche igieniche da adottare all’interno delle sedi. A ogni dipendente saranno fornite mascherine FFP2, guanti di protezione e gel igienizzante. Sarà inoltre garantita maggiore distanza tra le postazione di lavoro. Federcoop fornirà divisori da scrivania, seppur non obbligatori, a chi lo desidera. Federcoop consentirà a oltre il 75% dei dipendenti di lavorare in “modalità agile”.
Inoltre è stato attivata (tramite Assicop Romagna e nell’ambito di Unisalute) una copertura assicurativa personale e dei famigliari, che garantisce, tra le altre cose: diaria da ricovero da 100 euro, per un massimo di 10 giorni; diaria forfettaria di 3.000 euro, in caso di ricovero in terapia intensiva; assistenza post ricovero h24 nei 30 giorni successivi (informazioni sanitarie telefoniche; prenotazione di prestazioni sanitarie; pareri medici immediati; trasporto dall’ospedale al domicilio; assistenza infermieristica domiciliare); counseling psicologico h24.
“La stesura di questo protocollo – afferma Paolo Lucchi, amministratore delegato di Federcoop – ha visto un lavoro sinergico di tante persone e la condivisione di differenti professionalità. Inoltre va ricordato che questo sforzo sarebbe stato inutile senza la collaborazione dei rappresentanti sindacali delle diverse sedi, Daniela Casadio, Raffaele Batani, Lorena Giorgini e Mirco Botteghi, ai quali va il nostro ringraziamento”.
“Per noi la fase due – afferma Mario Mazzotti, Presidente di Federcoop – è la prosecuzione delle modalità di lavoro adottate fin qui rivisitando il modello organizzativo della cooperativa. Continueremo ad erogare i nostri servizi verso le imprese associate sempre garantendo la salute dei nostri lavoratori. Con questo protocollo auspichiamo di essere d’aiuto anche alle altre imprese che si apprestano a ripartire, ci siamo mossi per tempo proprio per poter fornire una buona pratica replicabile anche altrove”.