Presentato un progetto di legge in 13 articoli per mettere a sistema prevenzione, diagnosi e cura, promuovere linee guida, individuare un Centro di riferimento e specializzazione regionale nonché impegnare la Giunta a presentare un progetto di fattibilità tecnica ed economica. In regione stimati fra 66mila e 89mila malati.
Un progetto di legge per “promuovere e realizzare un sistema integrato di prevenzione, diagnosi e cura al fine di assicurare ai soggetti affetti da fibromialgia l’erogazione di prestazioni uniformi, appropriate e qualificate nonché per favorire il loro inserimento nella vita sociale e lavorativa”. E’ quanto prevede la proposta del gruppo di Fratelli d’Italia.
In 13 articoli, Fdi vuole fare il punto sulla malattia a livello regionale, promuovere “linee guida per il percorso diagnostico-terapeutico multidisciplinare; individuare un Centro di riferimento e di specializzazione regionale per coordinare il sistema integrato di prevenzione, diagnosi e cura della fibromialgia; impegnare la Giunta regionale a presentare un progetto di fattibilità tecnica ed economica dell’eventuale partecipazione regionale alle spese previste per gli esami diagnostici e i trattamenti necessari a favore dei malati”.
La fibromialgia si manifesta con molti sintomi: dolore muscolo scheletrico diffuso, intorpidimento, forti mal di testa, formicolio, prurito, perdita del sonno ristoratore, vescica iperattiva, scarsa resistenza agli sforzi fisici, sono alcuni dei sintomi quotidiani con cui si confronta il paziente.
Le stime dei malati in Emilia-Romagna, fornite dal Consiglio superiore di sanità, indicano nell’1,5-2% la popolazione affetta, cioè tra le 66mila e le 89mila persone. “La popolazione affetta -si legge nel testo del pdl- potrebbe, comunque, essere superiore qualora si applicassero le stime internazionali (fino all’8% della popolazione generale)”. Nella nostra regione ci sono progetti sperimentali nell’Asl di Bologna e in quella di Reggio Emilia.
La proposta vuole, fra l’altro, individuare i centri di specializzazione per la presa in carico dei pazienti, istituire un Comitato scientifico e un registro regionale della fibromialgia, creare un livello aggiuntivo di assistenza sanitaria, formare il personale sanitario, realizzare campagne di informazione, riconoscere la valenza sociale delle attività svolte delle associazioni di volontariato, individuare un Centro di riferimento e specializzazione regionale nonché introdurre la valutazione dell’attuazione della legge.