Il 4 agosto 2024, alle ore 17, presso la Fattoria Guiccioli di Mandriole (strada provinciale 24, n 286), si terranno le annuali celebrazioni in ricordo della morte di Anita Garibaldi.
Quest’anno ricorre il 175° anniversario dal 4 agosto 1849, quando Anita e Giuseppe Garibaldi – grazie all’aiuto degli uomini coinvolti nella Trafila – arrivarono alla Fattoria Guiccioli dove furono accolti dalla Famiglia Ravaglia, che gestiva il podere Guiccioli.
Anita trasportata all’interno della Fattoria spirò poco dopo e fu sepolta poco lontano, nella Landa della Pastorara, dove ancora si trova un cippo che la ricorda.
Le celebrazioni del 2024 prevedono i saluti di Lorenzo Cottignoli, presidente della Federazione delle Cooperative della provincia di Ravenna proprietaria della Fattoria e del Vicesindaco di Ravenna Eugenio Fusignani, presidente della Fondazione Ravenna Risorgimento, che collabora all’iniziativa.
Nella sala conferenze dei capannoni gemelli interverrà Roberto Balzani, docente di storia contemporanea e storia del Risorgimento dell’Università di Bologna, presentando il suo ultimo lavoro, un volume pubblicato con l’editore Minerva Andare per i luoghi del Risorgimento.
Intervistato da Veronica Quarti, collaboratrice della trasmissione Rai Passato e presente, e introdotto dal giornalista faentino Claudio Ossani, Roberto Balzani spiegherà perché dedicare un volume alle piazze Garibaldi, ai forti abbandonati e alle lapidi dimenticate che ricostruiscono la storia del Risorgimento.
Dal Capanno di Garibaldi vicino a Ravenna, a Sapri e Padula sulle orme di Pisacane, da S. Martino della Battaglia a Caprera, Balzani snoda un itinerario tra storia e natura, che tocca località talvolta poco conosciute, meritevoli di essere sottratte all’oblio.
Alla presentazione del libro seguirà un brano dal monologo L’attesa di Valeria Magrini, interpretato dall’attrice ravennate Asia Galeotti, che già aveva impersonato Anita nella prima nazionale dell’opera teatrale rappresentata a Palazzo Grossi di Castiglione di Ravenna.
Seguirà la deposizione del mazzo di rose rosse sul letto posto nella stanza dove Anita morì, i brani eseguiti dalla Banda musicale cittadina di Ravenna e l’ammaina bandiera nell’ora del trapasso dell’Eroina di origini brasiliane.