“Un nutrito gruppo di cittadini e fedeli del territorio della parrocchia di San Francesco a Faenza, da mesi, vive con grande preoccupazione la notizia dell’eventuale dipartita da parte dell’Ordine dei Frati Minori Conventuali dalla parrocchia di San Francesco, prevista il prossimo anno.
La parrocchia di San Francesco, oltre a rappresentare un simbolo d’identità culturale per la città e a garantire un’attività pastorale molto costante e partecipata da centinaia di fedeli ogni weekend, unita alla presenza di associazioni fra cui la Caritas e un gruppo scout, rappresenta un presidio sociale, culturale ed educativo molto importante in una zona duramente colpita dalle alluvioni del 2023, che presenta numerosi edifici abbandonati ed è esposta ad un forte rischio di desertificazione urbana.
Infatti, in quella porzione di centro storico, vi è già stata la dismissione del complesso di Sant’Ippolito (ad oggi completamente inutilizzato) e di quello di Santa Chiara, quest’ultimo momentaneamente utilizzato per l’accoglienza di famiglie faentine colpite dalle alluvioni o da ucraine fuggite dalle zone di guerra, ma su cui oltre questa fase di necessità non vi è ad oggi alcun progetto.
Oltre a questi, altre realtà presenti in zona come l’Agenzia delle Entrate e i Vigili del Fuoco sono in via di trasferimento, seppure per necessità ed esigenze più che legittime. In ogni caso, una porzione molto ampia di centro storico, oltre 35.000 mq, quasi un quarto, se ci fosse anche l’abbandono di tutti i locali della parrocchia di San Francesco, assisterebbe ad un rischio di desertificazione sempre più accentuata e pesante.
Inoltre in un quartiere che presenta già problematiche sociali e di incontro culturale notevoli, oltre ad essere stato duramente colpito dalle alluvioni del 2023. Di conseguenza, a gennaio, un gruppo di cittadini e fedeli della parrocchia con una lettera si sono rivolti al Ministro Provinciale dei Frati Minori Conventuali della Provincia Italiana di Sant’Antonio di Padova (Nord-Italia), Fr. Roberto Brandinelli, per chiedere di non abbandonare la comunità di Faenza e il loro quartiere considerando la rilevanza che il convento ricopre per la zona, al Vescovo della Diocesi, per chiedere rassicurazioni e informazioni sul destino pastorale della numerosa comunità parrocchiale interessata, oltre che dell’eventuale interlocuzione che vi fosse stata fra l’Ordine e la Diocesi, e infine al Sindaco, segnalando forte preoccupazione per l’impatto urbanistico, territoriale e sociale sulla città di un ulteriore abbandono in quella zona del centro.
Se dall’Ordine vi è stata un’apparente fermezza nel confermare la decisione, nessuna risposta è giunta dagli ambiti locali. Inoltre dalla notizia dell’abbandono dei frati, nell’autunno, ad oggi, non vi è stata alcuna occasione di incontro o di una qualche forma di dialogo fra la comunità parrocchiale e la Diocesi.
Preso atto con dispiacere di questo silenzio, qualche giorno fa hanno così deciso di rivolgere un appello alla cittadinanza faentina per portare la questione all’attenzione tramite una campagna di raccolta firme per chiedere più cura verso la città e che non vi sia questa ulteriore dismissione sociale e spirituale dal centro storico di Faenza.
Infatti, il destino del convento impatterà fortemente sul destino della parrocchia, del quartiere e di tutto il centro storico. La raccolta, aperta a tutti i cittadini, inizierà in occasione delle celebrazioni per il Triduo Pasquale, all’esterno della chiesa di San Francesco, nel parco pubblico della piazza, e proseguirà nei giorni successivi in occasione delle messe a San Francesco. Il gruppo di cittadini e fedeli della parrocchia ha coinvolto e sta coinvolgendo alcuni esercenti commerciali della zona, che ospiteranno la petizione e permetteranno di sottoscriverla negli orari di apertura, oltre ad altre associazioni faentine che hanno espresso di voler appoggiare la loro battaglia.”