Siamo entrati nella fase esecutiva dell’accordo globale tra UgCons Romagna e Cofidis per tutte le posizioni relative agli associati che avevano stipulato un contratto di finanziamento a copertura delle cure dentistiche con la Dentix Italia, società poi fallita e dunque inadempiente rispetto ai servizi da corrispondere a fronte di pagamenti già effettuati.
Sono interessati all’accordo gli associati che avevano stipulato un contratto di finanziamento con Cofidis.
Il primo punto dell’accordo globale per tutte le posizioni relative in fase esecutiva in questi giorni prevede per gli associati UgCons che nulla hanno pagato e nulla o poco hanno ricevuto in termini di prestazioni da Dentix l’estinzione formale e definitiva della loro posizione con Cofidis.
Agli associati che hanno pagato alcune rate ma non hanno ricevuto alcuna prestazione dentistica, invece, verrà restituito l’intero importo pagato entro 10 giorni da oggi direttamente nel proprio conto corrente bancario.
Gli associati con posizioni di margine, ovvero hanno pagato e/o ricevuto quasi tutto il dovuto e ricevuto quasi tutte le prestazioni dentistiche, è previsto il pagamento del 50% del residuo a Cofidis.
Da segnalare che l’accordo prevede per gli associati UgCons che hanno ricevuto tutte le prestazioni di cure acquistate e finanziate la ripresa del pagamento rateizzato senza alcuna penalità e/o mora e/o ritardo contestato attraverso il mandato di addebito diretto in automatico. E chi vuole può saldare facoltativamente in un unico importo la somma prevista.
“Si tratta di un buon accordo. L’unico stipulato in tutta Italia dalle associazioni dei consumatori che tutelano i cittadini nel caso Dentix che consenta agli iscritti UgCons la restituzione delle ingenti somme di denaro previste nei contratti di finanziamento a fronte di cure dentistiche non terminate o addirittura mai iniziate”: spiega Filippo Lo Giudice, responsabile di UgCons Romagna, che attraverso il pool di legali dell’associazione, guidati dall’avvocato Francesco Minutillo e Daniela Antoniolli, aveva immediatamente diffidato le finanziarie e le banche a rivalersi sui cittadini che – a causa del fallimento della Dentix – si erano ritrovati con il lavoro odontoiatrico lasciato a metà, mai completato e in alcuni casi addirittura mal eseguito.