Due piccole realtà museali a Fusignano e a Maiano Monti – uniche nel panorama nazionale ed europeo – raccontano di cosa sono stati capaci un manipolo di volontari, guidati da Leo Venieri, per dare una degna sepoltura ai piloti e ai loro equipaggi – fino ad ora 14 persone – abbattuti durante la seconda guerra mondiale e mettere a disposizione dei familiari e dei visitatori quanto recuperato dalle operazioni di scavo.
“Un’esperienza dettata da uno spirito umanitario – precisa Venieri – e con l’intento di promuovere sentimenti di pace e di doveroso rispetto per coloro che, nell’adempimento del proprio dovere, hanno sacrificato la vita. Il nostro museo però non è un sacrario. Oltre alle parti meccaniche degli aerei, le cose più emozionanti sono gli equipaggiamenti e gli oggetti personali di questi giovani militari. Piloti che si trovarono in un Paese, un territorio di cui, molto probabilmente, nulla conoscevano fino a pochi giorni prima dell’assegnazione alla loro missione e che, sicuramente, durante la loro vita da civili non avrebbero mai pensato di dover sorvolare per un’ operazione di guerra”.
I piloti recuperati avevano nazionalità diverse: Brasile, Germania, Gran Bretagna, Sud Africa, USA e Italia.
A introdurre il racconto del presidente di Romagna Air Finders, Leo Venieri, ci saranno il capo delegazione Fai di Ravenna, Giovanni Gabbianelli e il direttore della Fondazione Casa di Oriani, Alessandro Luparini. Quest’ultimo illustrerà la realtà del territorio ravennate durante la seconda guerra mondiale.
L’appuntamento è per sabato 23 novembre 2019 ore 15.00 nella Sala Don Minzoni del Seminario Arcivescovile di Ravenna, piazza Duomo n. 4.
Informazioni sull’attività di Romagna Air Finders: www.romagnaairfinders.com
Informazioni Fai: ravenna@delegazionefai.fondoambiente.it